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L'asino democratico e l'elefante repubblicano

L’asino democratico e l’elefante repubblicano

A cadenza quadriennale tornano a tempestarci, tra spille, vignette, illustrazioni e meme. Non si potrebbe pensare altrimenti, visto che i due animali, l’asino democratico e l’elefante repubblicano, sono due pilastri della cultura visiva statunitense. Gli americani forse lo sapranno (non ci metto la mano sul fuoco…), eppure gran parte di noi non conosce l’origine e il significato che si cela dietro questi due simboli politici.

L'asino democratico e l'elefante repubblicano

La loro storia ci obbliga a far qualche passo indietro, almeno fino alla seconda metà del XIX secolo. L’illustratore Thomas Nast, statunitense ma di origini tedesche, inizia a costruirsi una certa nomea nel panorama giornalistico americano tra il 1862 e il 1886. Riconoscibili sono le sue vignette satiriche nonché le sue incisioni su legno. Gli anni sono pur quelli che sono. Essi inneggiano a scandali politici correnti, controversie sociali e questioni d’attualità; una su tutte: la guerra civile.

democratico repubblicano Thomas Nast

Vignette che all’epoca non erano scarne come lo sono oggi, perché tendenti alla rapida intuizione, dove la soglia dell’attenzione è attestata sotto il secondo e mezzo. No, ai tempi di Nast una caricatura era fonte di notizia essa stessa, con riferimenti più o meno visibili, novità illustrate in ogni dove. Nel 1874 l’asino democratico e l’elefante repubblicano fecero la loro prima comparsa. Nast era un fervente repubblicano (attenzione! I repubblicani del tempo non sono i repubblicani di oggi, l’ideologia politica negli anni si è evoluta ed ha mutato i propri paradigmi) e in una vignetta politica di quell’anno immedesimò il Partito di Lincoln (o meglio: il voto repubblicano) con un elefante in procinto di cadere in un dirupo.

democratico repubblicano vignette satiriche politica

Il riferimento politico era ben chiaro all’epoca. Il giornale New York Herald, vicino alle sfere democratiche, aveva supposto la candidatura del repubblicano Grant per il terzo mandato presidenziale. Non che fosse illegale per quegli anni (solo col XXII emendamento, del 1951, lo diverrà), eppure era una scelta malvista, impopolare ecco. La notizia stimolò la creatività di Nast, il quale disegnò l’Herald come un asino travestito da leone che spaventa tutti gli altri animali con storie inerenti la potenziale “dittatura di Ulysses Grant“. Per la cronaca, l’asino nell’illustrazione umoristica del ’74 non rappresenta i democratici, questi al contrario sono raffigurati da una volpe, in basso nella scena.

democratico repubblicano elezione F. D. Roosevelt

Tuttavia nell’immaginario collettivo fece maggiormente presa l’asino, che qualcuno, in qualche occasione passata, accostò già ai democratici. Di lì in poi la popolarità travolse Thomas Nast e soprattutto affermò nella cultura visiva americana i due animali. Lo slancio creativo fu tale da permettere all’asino democratico e all’elefante repubblicano di agguantare il primato simbolico dei rispettivi partiti.

democratico repubblicano simboli rispettivi

Due curiosità per concludere: risulta quantomeno ironico il fatto che Nast disegnasse la coppia di animali in costante precarietà (sempre vicini al baratro, mai dominanti uno sull’altro…), ma come nonostante ciò, i due partiti maggioritari – non gli unici nel panorama politico americano, ricordiamolo – abbiano deciso di adottarli a discapito della cattiva immagine trasmessa. In secondo luogo sappiamo come il Partito Repubblicano ha adottato ufficialmente l’elefante come simbolo. Stessa cosa non si può dire per il Partito Democratico, il quale usufruisce dell’asino solo in via ufficiosa, ma senza un’indicazione ufficiale sul simbolo di partito.