Kwäday Dän Ts’ìnchi è il nome attribuito ai resti congelati di un uomo trovati in un ghiacciaio in scioglimento nella Columbia Britannica, in Canada. Il ritrovamento è avvenuto nell’agosto 1999, mentre tre cacciatori di pecore facevano un escursione nel Tatshenshini-Alsek Provincial Wilderness Park. Questi notarono un bastone da passeggio, una pelliccia e un osso sul ghiacciaio e avvertirono subito le autorità del Beringia Center, un museo nello Yukon.
Senza perdere tempo mandarono un gruppo di ricercatori per esplorare la zona ed è lì che fecero una scoperta sorprendente. Quell’osso in cui i cacciatori si erano imbattuti non era altro che una parte di un scheletro di un uomo sconosciuto. Al momento del ritrovamento gli archeologi trovarono solo alcune ossa del corpo, tanto che recuperarono il teschio solo nel 2003.
Le domande a cui bisognava rispondere a questo punto erano tante: chi era l’uomo? Da dove veniva? Qual era il suo lavoro? Per rispondere a tutti i questi le Prime Nazioni dello Champagne e di Aishihik e il governo della Columbia Britannica decisero di collaborare. Sulla base degli esami che vennero effettuati sui resti, si trattava di un giovane di età compresa tra i 17 e i 22 anni, probabilmente vissuto intorno al XVIII secolo. Tuttavia, alcuni suggeriscono sia morto più di 300 anni fa. Inoltre era in buona salute al momento della morte, per cui molto probabilmente questa è stata del tutto accidentale.
Il coltello, la lama di ferro e la lancia, tutti oggetti rinvenuti con lo scheletro, hanno suggerito agli archeologi che si trattasse di un cacciatore. Altri manufatti trovati sul posto includono una veste realizzata con pelli di circa 95 roditori, un cappello di radice di abete rosso e un bastone da passeggio.
Nonostante sia stato cremato e riportato al ghiacciaio, gli studi su di lui continuano. Uno di questi è riuscito ad identificare i tipi di cibo consumati da Kwäday Dän Ts’ìnchi. In particolare l’analisi di ossa, muscoli e pelle suggerisce che l’uomo mangiasse crostacei e/o salmone per la maggior parte. I suoi capelli, al contrario, mostrano un’alimentazione basata su carne (dettagli che riconducono ai suoi ultimi mesi di vita). Per cui si ipotizza che sia nato e cresciuto sulla costa per poi trascorrere il tramonto della sua esistenza nell’entroterra.
Le ricerche degli ultimi anni hanno aiutato a capire molto di più dell’ ”uomo di ghiaccio”. Per esempio tramite l’analisi del DNA gli scienziati sono riusciti a rintracciare quasi 17 dei suoi parenti. Nonostante ciò, le domande rimaste senza risposta sono molte. Tra queste: qual era lo scopo del viaggio che stava intraprendendo? Secondo alcuni racconti tradizionali una volta esistevano dei villaggi sul fiume Tatshenshi ed è forse proprio lì che Kwäday Dän Ts’ìnchi si stava recando.