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padre José dipinto

José de San Martín, la storia del padre della patria argentina

José de San Martín nacque a Yapeyú, nella attuale provincia settentrionale di Corrientes, nel 1778. Dimostrò sin da subito il suo immenso carisma e, insieme a Simon Bolivar, è oggi considerato il liberatore dell’America Latina dalla dominazione spagnola. Oltre a ciò, in Argentina egli è annoverato come il padre della patria.

padre José dipinto

Non c’è infatti oggi città o paese argentino che non commemori il suo eroe dedicandogli almeno una via o una piazza. Per non parlare dei riconoscimenti di cui gode anche all’estero. Ma cosa fece di così straordinario il nostro eroe?

Il tenente governatore intraprese e vinse diverse campagne contro la dominazione spagnola in patria e non solo. Anche in Cile e Perù combatté, uscendo vittorioso, contro gli eserciti iberici. Ad oggi infatti il Perù lo riconosce come liberatore e lo commemora come “Fondatore della libertà della nazione”. In Cile lo si ricorda invece con il titolo di “Generalissimo”. Inoltre l’esercito cileno gli conferisce tutt’ora il grado di capitano generale.

padre visita Mattarella

L’ideale della libertà permeava talmente a fondo José che, dopo aver liberato gran parte del suo continente, si spostò anche in quello africano. Qui combatté infatti contro le truppe napoleoniche. E se pensate che sia finita qui, vi sbagliate. L’ultimo suo atto militare fu la partecipazione nella guerra d’indipendenza spagnola (1808-1814).

Infine, tornato nella sua terra natia, e ora con il grado di tenente colonnello di un reggimento a Buenos Aires, stilò il piano d’indipendenza delle colonie americane dalla dominazione spagnola. Insomma, dovunque c’era da combattere per la libertà c’era possibilità di incontrare José de San Martín.

padre monumento José

Dopo tutto il lavoro svolto però non ebbe un lieto fine la sua storia di amore patrio. Proprio in Argentina le rivalità politiche ed il grande consenso di cui godeva sia presso la folla che presso l’esercito lo rendevano un personaggio scomodo. Concluderà la sua vita all’estero, morendo a Boulogne-sur-Mer nel 1850. I suoi resti tornarono in Argentina 30 anni dopo e qui giace ora nella cattedrale di Buenos Aires.