Il Concilio di Troyes del 1129 aveva creato l’ordine dei Cavalieri del Tempio per proteggere i pellegrini giunti in Terra Santa. Nessuno immaginava probabilmente lo sviluppo che ebbe l’Ordine e le ricchezze che accumulò durante la sua storia. L’epilogo arrivò tramite un decreto pontificio del 1307. Jacques de Molay morirà sul rogo sette anni dopo il processo avviato per volere di Filippo IV di Francia e papa Clemente V.
Ma perché Filippo IV nutriva astio nei confronti dell’Ordine? Chiaramente per motivi economici. L’ordine, che all’origine era abbastanza povero, con molti lasciti che si susseguirono nel tempo, divenne ricchissimo. Chiaramente al sovrano francese requisire tutti questi beni avrebbe fatto molto comodo.
Con l’appoggio del papa, fomentato anche dalle varie accuse di eresia che piovevano verso l’Ordine, Filippo condannò i Templari e il suo capo. Prima di morire però scrisse la famosa e succitata ultima lettera.
La lettera era diretta a Ramón Bell-lloc, anche lui maestro ma del Tempio di Ascò. La lettera, datata 21 gennaio 1296, riguardava il passaggio del maestro stesso da Cipro. Jacques de Molay era infatti abilissimo a trattare e durante il suo periodo da Maestro dell’Ordine aveva in molti casi facilitato il passaggio delle sue truppe o di beni materiali su territori in Terra Santa senza pagamento di dazi o tasse.
Inoltre la lettera contiene la volontà del Maestro di riconquistare i luoghi sacri in Terra Santa, che nel frattempo erano stati conquistati di nuovo dalle potenze arabe. Chiaramente il processo e la morte sul rogo non hanno permesso il compimento delle sue aspettative.
La lettera non rappresenta un unicuum, altre sue lettere sono conservate da altri istituti spagnoli, come l’Archivio nazionale spagnolo e quello della Corona d’Aragona. In ogni caso è notevole anche la presenza del sigillo di ceralacca, mantenutosi in ottime condizioni fino all’apertura della lettera. Se pensate di poter scrivere liberamente i vostri pensieri in delle lettere perché tanto nessuno le leggerà, ricordate che queste si sono conservate per oltre 700 anni.