Ivan IV Vasilyevich (1530-1584), più comunemente noto come Ivan il Terribile, è uno dei sovrani più noti della storia. Lo zar si guadagnò questo soprannome per la sua spietatezza e crudeltà. Sebbene il suo regno sia iniziato in una situazione di relativa pace, è poi disceso nella tirannia. Il suo governo vide un forte indebolimento dell’aristocrazia russa, di cui Ivan diffidava, e l’introduzione di una polizia politica che condusse innumerevoli omicidi e assassinii per suo conto. La cosa più nota è che nel 1581 Ivan uccise violentemente suo figlio ed erede, Ivan Ivanovich, in un impeto di rabbia. La personalità contraddittoria di Ivan il Terribile dimostrava una combinazione di intelligenza acuta e devozione religiosa, ma anche una mente incline alla paranoia e a episodici scatti di instabilità violenta.
Quando Ivan aveva solo 3 anni, suo padre, Vasili III, morì in seguito ad una malattia, lasciando sua madre, Elena Glinskaya, come reggente. Paranoica nei confronti di possibili assassini, insistette affinché il figlio fosse costantemente circondato da guardie armate. Elena morì il 4 aprile 1538, forse assassinata, e Ivan si trovò intrappolato in un vortice di crudeltà da parte dei governatori che governavano la Russia. Assistendo da bambino a brutali omicidi e atti di tortura, sviluppò una natura sadica che iniziò con la tortura dei gatti quando aveva 12 anni.
Il giovane principe ordinò il suo primo omicidio di un boiardo (aristocratico) all’età di 13 anni e iniziò a pianificare la sua vendetta contro coloro che si opponevano a lui. Ivan il Terribile divenne Zar di Russia all’età di 16 anni.
Un’altra curiosità riguarda il rapporto con i membri della sua famiglia. Nel novembre 1581, Ivan aggredì la nuora incinta, Yelena Sheremeteva. Forse perché indossava abiti che riteneva immodesti. Si pensa che il violento pestaggio abbia causato alla donna un aborto spontaneo. Quando il figlio affrontò Ivan per la questione, un violento sfogo portò Ivan a colpire la testa del figlio con il suo bastone. Continuò a colpirlo violentemente fino a rompergli il cranio. Il giovane Ivan morì per le ferite riportate, mentre lo zar, in preda al rimorso, si dice che urlasse: “Che io sia dannato! Ho ucciso mio figlio!”.