Storia Che Passione

Isabella di Francia, la sposa bambina di Riccardo II

Nel 1394 la principessa Isabella di Francia, figlia del re Carlo VI, venne promessa in sposa al re d’Inghilterra Riccardo II, vedovo della sua prima moglie Anna di Boemia. Fin qui nulla di particolarmente strano. Ma quando si volge uno sguardo alla sua età, ecco che la vicenda assume una aspetto alquanto agghiacciante. La nuova regina aveva infatti solamente sei anni. Ma come è stato possibile che un uomo maturo avesse sposato una bambina?

Il contento storico è quello dell’infinita Guerra dei Cent’Anni fra Francia e Inghilterra, la quale da oltre sei decadi era impegnata nella difesa dei propri possedimenti in terra francese. Il conflitto, però, non durò un secolo intero ininterrottamente, ma si alternarono periodi di guerra e di pace. Nel 1389 si concluse la seconda fase, con il concordamento di una tregua fra le due parti. Per suggellare la rinnovata pacificazione fra i due paesi, il re Carlo VI di Valois decise di organizzare il matrimonio fra la propria pargoletta Isabella e il ventiduenne Riccardo II Plantageneto. I coniugi, ovviamente, non ebbero ad avere prole, anche perché re Riccardo morì nel 1400 quando la giovane compagna aveva solamente dieci anni.

Era consuetudine accordare le nozze quando i due contraenti erano ancora infanti e pure quando sussisteva fra i coniugi una differenza d’età ingente. Per ragioni prettamente procreative, inoltre, era molto comune che una giovanissima donna sposasse un uomo molto più anziano. Tuttavia, esistevano anche all’epoca dei limiti di età entro i quali non era possibile consumare il matrimonio, di solito non sotto i dodici anni.

Una soglia che fa inorridire noi contemporanei e che per la nostra attuale concezione dell’infanzia non appare essere altro che un abuso. Tuttavia, tale prassi si trascinò addirittura fino al secolo scorso ed è ancora in vigore in alcune parti del mondo. La vicenda di Isabella, poi, richiama la triste condizione della donna. Anche in ambiente di altissimo rango, era considerata una mera merce di scambio nelle trattative diplomatiche e un semplice oggetto di procreazione, destinato a precocissimi matrimoni combinati, spesso infelici.