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Indomabile per tutti, tranne che per Alessandro Magno: la leggenda di Bucefalo

Indomabile per tutti, tranne che per Alessandro Magno: la leggenda di Bucefalo

Non ci piove, Bucefalo è uno dei cavalli più noti della storia. Il fedele destriero di Alessandro Magno occupa un posto di rilievo nel mito venutosi a costituire nel tempo sulle imprese del sovrano macedone. La vicenda del cavallo ci è narrata da molti autori antichi, ma quello che probabilmente riporta più dettagli in merito (talvolta sfociando nel campo della leggenda) è Plutarco. Attraverso le sue considerazioni, arricchite da osservazioni avanzate da studiosi moderni, vi presento la storia di Bucefalo.

Indomabile per tutti, tranne che per Alessandro Magno: la leggenda di Bucefalo

I destini di un Alessandro ancora dodicenne e di un giovanissimo Bucefalo si incrociarono nel 344 a.C. Un tale di nome Filonico di Tessaglia presentò a re Filippo II di Macedonia l’irrequieto cavallo, chiedendo una somma impressionante per il tempo: ben 13 talenti d’oro, tre volte il costo di un ordinario destriero macedone. Plutarco lo descrive come una bestia di animale, un gigante equino dalla testa sproporzionata (Bucefalo deriva dal greco Βουκέφαλος, Bouképhalos, letteralmente “testa di bue”) e dal carattere turbolento. Sulla fronte aveva una macchia candida a forma di stella. Di razza tessalica, il manto tendeva al nero.

Mi si conceda una piccola digressione sull’etimologia del nome. Sempre più studi in merito propongono un’origine alternativa al nome Bucefalo. Sembra che il termine fosse correlato a tutti i cavalli provenienti dalla Tessaglia, perché nella regione gli allevatori erano soliti marchiarli con la lettera greca alpha. Chi ha studiato greco antico lo sa bene: nell’alfabeto arcaico la lettera alpha è rappresentata come una testa di bue.

Bucefalo statua di Steel

Svincolandoci da noiose questioni terminologiche, ritorniamo a bomba sulla storia. Si dice come re Filippo acquistò il cavallo pentendosene subito dopo. L’animale non ne voleva sapere di essere domato, disarcionando i migliori stallieri del regno. Fu così che il sovrano macedone si decise a restituirlo. Il principe Alessandro, ancora dodicenne, osservò attentamente il comportamento del cavallo. Tra lo stupore generale, Alessandro montò sulla groppa di Bucefalo senza problema alcuno. Il principe capì che Bucefalo aveva semplicemente paura dei movimenti della sua ombra. Per domarlo dunque rivolse il muso dell’animale verso il sole. L’astuzia del gesto convinse Filippo II della stoffa del ragazzo.

Divenuti inseparabili, Alessandro e Bucefalo avrebbero compiuto epiche imprese assieme. Il secondo divenne ben presto l’immagine speculare del primo. Leggenda vuole che i due fossero nati sotto la stessa stella, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro. Bucefalo era molto più di un buon cavallo: rappresentava l’ardore bellico, il coraggio e la dirompenza tipica dei grandi condottieri. Egli non avrebbe conosciuto altro padrone all’infuori di Alessandro. Dalla conquista delle poleis greche, passando per la presa del Medio Oriente, fino alle porte dell’India, Bucefalo fu una costante nelle vittorie di Alessandro III di Macedonia.

Bucefalo, Haydon 1826

Secondo un aneddoto, dopo Gaugamela alcuni persiani vinti da Alessandro vollero fare un dispetto a quest’ultimo. Rapirono Bucefalo in un momento di assenza del re macedone. Quando egli tornò, giurò di abbattere intere foreste, massacrare gli abitanti di ogni città persiana incontrata sul suo cammino, bruciarne in toto i raccolti, se il cavallo non fosse tornato indietro. I persiani restituirono Bucefalo in un lampo.

Un legame indissolubile che nessuno poté spezzare se non la morte. Plutarco ci dice come Bucefalo venne a mancare nel 326 a.C. nella battaglia dell’Idaspe. Non specifica se a causa delle ferite riportate o semplicemente per vecchiaia. Altre fonti (di molto posteriori) propendono per una versione dei fatti molto più romantica, che per correttezza riporterò. Bucefalo riportò ferite mortali nello scontro con le armate di Poro, il re indiano del Punjab. Nonostante le lacerazioni, il cavallo non permise ad Alessandro di smontare e diede il tutto per tutto nella fase più concitata della battaglia. Al suo termine, Bucefalo si accasciò stremato ed esalò l’ultimo respiro.

Bucefalo moneta d'oro ellenistica

Alessandro si disperò e in suo onore organizzò delle esequie reali. Non si limitò a questo. Vennero coniate monete riportanti l’effige del leggendario Bucefalo e persino una città, fondata appositamente, prese il suo nome: Alessandria Bucefala.