L’ondata di scavi ed esami di carattere archeologico a Göbekli Tepe sta regalando sorprese a cadenza quotidiana. Riportiamo con grande interesse e curiosità il frutto del massiccio lavoro di cui si stanno rendendo protagonisti diversi team internazionali di studio. Secondo quest’ultimi, potrebbe esser stata ritrovata la prima statua di epoca Neolitica a noi nota. E rappresenta un animale di cui tanto si sente parlare in questo periodo: un cinghiale.
La Mesopotamia è una terra nota a tutti, almeno di nome. Sappiamo tutti che significa “terra tra due fiumi“, i famosissimi Tigri ed Eufrate, e sappiamo che fu la culla della civiltà. Le forme di vita che si svilupparono e fecero sorgere le civiltà antiche, (nostre antenate) nacquero lì. Questo conferisce ancora più importanza alla scoperta.
All’interno di strutture megalitiche e con pilastri altissimi, nel sito archeologico sopra indicato, gli archeologi riportano alla luce delle importantissime statue rappresentanti animali ed umani. Ma la più importante è quella di roccia calcarea rappresentante il quadrupede selvatico.
La cosa più impressionante è che si tratta di una riproduzione su scala reale. L’animale è ricostruito con le dimensioni che probabilmente aveva al tempo. Si tratta di un’opera del periodo pre-ceramico, situabile tra 9600 e 8200 a.C. e, dato il ritrovamento di tracce di pigmenti sulla madre delle sculture, si pensa che a suo tempo fosse anche colorata.
Le tracce di pigmenti rossi, bianchi e neri aggiungono un altro primato al nostro amico cinghiale: fino a prova contraria, si tratta della prima statua colorata del periodo in questione. La scultura è alta ben 2,3 metri e ciò sottolinea il fatto che non fu sicuramente facile scolpirla, colorarla e posizionarla.
Il sito archeologico di Göbekli Tepe è ampio ben 9 ettari, non resta dunque che proseguire i lavori in questo luogo storico e sperare in altri ritrovamenti del genere. Sperando in nuove scoperte di pari, se non superiore, importanza, per ora godiamoci questo grande pezzo di storia riemerso.