Nei pressi di Genga, un piccolo comune marchigiano di neppure duemila anime, in provincia di Ancona, si trova uno degli edifici sicuramente più suggestivi ed affascinanti del centro Italia, ma che diciamo, dell’Italia intera! Il Tempio del Valadier si presenta in tutto il suo splendore: un edificio neoclassico incorniciato nell’armonica anima naturale di un’ampia grotta.
Il tempio sorge vicino all’altrettanto noto Eremo di Santa Maria Infra Saxa, sul quale vorremmo spendere qualche parola per fornire un po’ di contesto all’intera narrazione. L’eremo nasce in un periodo non meglio specificato, precedente all’XI secolo, come monastero di clausura per le benedettine. La peculiarità dell’edificio sta nel fatto che esso sia in parte “incastonato” nella roccia.
Come dicevamo in precedenza, l’eremo non è l’unico luogo degno di nota nei dintorni. Il Tempio del Valadier, nato otto secoli dopo, presenta comunque una bellezza tale da farlo risultare incantato – passateci il termine. Voluto dal pontefice Leone XII (natio di Genga) durante gli anni ’20 del XIX secolo, il tempio vide la luce nel 1829. Il progetto dell’opera è accostato all’architetto neoclassico Giuseppe Valadier, da cui prende anche il nome.
Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato in modo inequivocabile come la storia del tempio sia diversa da quella comunemente attestata. Ad esempio si è venuti a conoscenza del fatto che il Tempio del Valadier in realtà non sia del Valadier. Il progetto sarebbe stato completato dagli architetti Tommaso Zappati e Pietro Ghinelli. Quest’ultimo, di maggior fama, avrebbe realizzato nelle Marche e non solo altre opere neoclassiche di spessore (vedasi il Teatro delle Muse di Ancona o il Foro Annonario di Senigallia).
Indescrivibile, dal nostro punto di vista, la bellezza della struttura. Essa è così contrastante nelle forme, riferito all’intorno della grotta, e così “ben posizionato”, in quanto centrale rispetto alla cavità. Da sottolineare la presenza di una copia di una scultura di Canova all’interno del tempio (l’originale si trova a Genga).
Pensiamo che uno dei miglior modi per valorizzare le meraviglie del territorio nazionale sia raccontarlo anche attraverso opere, edifici, strutture che spesso passano in secondo piano. Questi elementi non hanno nulla da invidiare alle ben più note mete turistiche, ed è bene che si sappia in giro. Il Tempio del Valadier (che del Valadier non è) ne è un esempio.