Quando a metà del XIII secolo la corporazione dei birrai di Bruxelles era rimasta orfana del suo capo venne organizzata una competizione. A vincere sarebbe stato chiunque avrebbe spostato un pesante barile di birra in un punto prestabilito. Vi prese parte anche il nostro protagonista, Gambrinus, ovvero il duca di Brabante. La sfida non sembrava proibitiva, infatti il punto selezionato era a due passi da quello in cui si trovava il barile.
La competizione però si prolungava e nessuno riusciva a spostare il barile, più pesante di quanto sembrava. Fu allora il turno del nostro duca. Incredibilmente non giocò la carta della forza, ma quella dell’astuzia. Ordinò così al suo sottoposto di posizionare un rubinetto sul barile. Si posizionò poi sotto questo e bevve la birra contenuta. Il barile divenne chiaramente molto più leggero e venne spostato facilmente. La corporazione dei birrai aveva una nuova guida.
Juan di Brabante non si accontentò. Divenne infatti anche un florido produttore di birra nel suo ducato e anche il patrono di birrai e locandieri. Inoltre stava mutando anche il suo nome. Da Juan I di Brabante divenne gradualmente Gam-brinus.
Questa però è solo una delle numerose versioni esistenti su Gambrinus (Già, purtroppo è solo una leggenda). Molte leggende parlano invece di un antico re germanico, con lo stesso nome del nostro protagonista, che aveva imparato l’arte della produzione della birra direttamente dagli dei. Altre storie parlano sempre di un duca di Borgogna che introdusse e legalizzò il luppolo nella contea delle Fiandre. Prima qui era consumato il gruit, una birra alle erbe.
L’origine di tale leggenda è dunque incerta. Gli antropologi pensano ai Paesi Bassi in epoca medievale come origine del mito. Le diverse versioni e le diverse provenienze di queste non aiutano a contestualizzare, anche perché una versione vede il nostro Gambrinus discendere direttamente da Noè.
Poco importa in ogni caso. Ciò che è certo è che continueremo a bere la birra, magari invocando la protezione di Gambrinus quando alzeremo il gomito un po’ più del dovuto. Salute!