Fatto schiavo in giovanissima età. Acquistato da un nobile spagnolo con il quale nasce un legame d’amicizia. Partecipare ad una spedizione verso il Nuovo Mondo. Perdersi tra le foreste e naufragare più di una volta. Essere il primo esploratore africano a mettere piede sul continente americano. In definitiva, ci sono abbastanza elementi per definire l’avventura di Estebanico come leggendaria.
Come brevemente anticipato, Estebanico nasce in una località situata sulla costa atlantica dell’odierno Marocco, quando non si sa. Allora quel territorio era sotto dominio portoghese; questi fanno schiavo il protagonista della nostra storia, convertendolo al cattolicesimo e vendendolo al miglior offerente nel 1520. L’uomo in questione era un nobile spagnolo: Andrés Dorantes de Carranza. Con esso, Estebanico allacciò un rapporto d’amicizia.
Insieme a Dorantes, Mustapha Zemmouri (vero nome di Estebanico) prese parte alla spedizione di Pánfilo de Narváez. L’obiettivo era raggiungere e reclamare le terre della Florida. E qui inizia il bello. Il viaggio fu travagliato; prima si dovette affrontare una gravosa tempesta, poi un successivo ammutinamento da parte di circa 140 uomini. Partiti in circa 700, raggiunsero le coste della Florida (tra l’altro naufragando) in 300. Estebanico fu il primo esploratore africano a farlo.
Se pensate che sia finita qui, vi sbagliate di grosso. Gli uomini si addentrarono nella penisola ma furono fatti prigionieri dai nativi. Alcuni di loro perirono, altri fuggirono verso chissà dove. Rimasero in 15. Questi riuscirono a costruire delle zattere di fortuna, con l’intento di raggiungere il Messico. L’ennesima tempesta li fece naufragare nei pressi del Missisipi. Il gruppo si ridusse a 4 individui, tra i quali i due amici Estebanico e Dorantes.
Soffrendo la fame e la stanchezza, i 4 attraversarono l’Arizona, il deserto di Sonora, raggiungendo la regione di Sinaloa, allora parte della “Nuova Spagna”. Dopo 8 anni dalla spedizione, partita nel 1527, i 4 uomini riabbracciarono gli spagnoli. Fu la fine di un viaggio pressoché mitico.
Dopo qualche anno Estebanico prese parte ad un’altra spedizione, rimettendoci le penne. Venne a mancare per mano degli indigeni del Nuovo Messico, che lo catturarono e posero fine alla sua vita. Una fine un po’ triste per un uomo che di certo ne aveva passate tante, ma davvero tante.