Facciamo sempre non poca fatica a capire ciò che ci appare lontano e diverso da quello a cui siamo abituati. Si tratta di una questione culturale, se una cosa non ci appartiene ci sembra incomprensibile e priva di qualsivoglia significato. Il sacrificio di bambini rientra di sicuro in questa cerchia di fenomeni culturalmente troppo lontana da noi per dargli significato e oggi vi racconteremo uno dei più macabri episodi avvenuti nella storia.
Nella striscia costiera fra gli attuali Perù ed Equador, fra il 1100 ed il 1470 d.C. si sviluppò la civiltà Chimù. Proprio sul finire del XV secolo, a pochi anni dall’arrivo degli europei, furono gli Inca stessi a sterminare la suddetta società. I Chimù erano simili a molti altri popoli, ma si differenziavano da questi per l’utilizzo sistematico del sacrificio umano.
Tale pratica, che a noi appare fuori da qualsiasi logica e cruda, era fatta in maniera totalmente allegorica e rituale. Non vi erano casi di cannibalismo infatti, né pratiche che fuoriuscissero dall’ambito religioso. Ma vediamo più da vicino l’episodio sopra menzionato e scopriamo con quali modalità avvenivano questi macabri sacrifici.
Fra il 1400 ed il 1450, negli ultimi periodi di vita della civiltà Chimù, persero la vita 140 bambini e 200 lama. Già questo primo dato significativo ci concede una riflessione molto importante. Ad essere sacrificati erano elementi importanti della società. I bambini, rappresentanti del futuro dei Chimù, ed i lama, animale più importante del Sud America che per dare un’idea potrebbe paragonarsi al cavallo per gli occidentali.
All’inizio erano stati scoperti solo 43 scheletri di bambini, con il petto sgualcito ed i cuori rimossi dalle piccole casse toraciche. Con il proseguire degli scavi il numero aumentò tragicamente fino ad arrivare a ben 140. Gli studi hanno poi messo in evidenza come, prima del macabro sacrificio, i bambini abbiano compiuto una marcia rituale di un miglio. E allora la domanda che ci tormenta è: perché tanta barbarie?
Pare che proprio in quegli anni El Nino, fiume principale della zona, esondò e causò ingentissimi danni. La risposta più concreta e probabile è che si trattò dunque di un’offerta a Ni, il dio del mare dei Chimù, per ottenere migliori condizioni climatiche e per calmare la furia di El Nino. Non sappiamo se riuscirono nel loro intento, ma quello che fecero rimane scritto col sangue dei bambini morti fra le pagine macabre della storia del mondo.