Andare a Roma e non vedere il Colosseo è inimmaginabile, sembra ormai far parte di qualsiasi gita romana. Simbolo della città eterna e del suo eterno splendore, campeggia nel centro storico cittadino da quasi 2.000 anni. Ma c’è un mistero altrettanto vecchio che ancora attende risposte. C’erano delle statue al suo interno? E soprattutto, che fine hanno fatto?
L’Anfiteatro Flavio arricchisce Roma dal 80 d.C. La sua costruzione iniziò sotto l’imperatore Vespasiano, nel 70 d.C., e venne completata dal figlio dello stesso, Tito. Si trattava di un enorme anfiteatro, il più grande del mondo antico, che ospitava innumerevoli e diversi tipi di giochi e spettacoli. Si andava dai munera, scontri tra gladiatori, alle venationes, simulazioni di caccia con animali esotici e pericolosi. Addirittura c’erano degli spettacoli di scontri marittimi tra imbarcazioni, con l’acqua portata nell’anfiteatro, chiamati naumachie.
La struttura era composta da 4 livelli sovrapposti. Oltre al dato conosciuto, ovvero il fatto che c’erano delle disposizioni precise per le persone che vi si recavano in base al loro censo, c’è un altro dato non confermato: la presenza di statue tra le arcate del secondo e del terzo livello. L’interrogativo è stato da poco ritirato in ballo, dopo la mostra “Pompei 79 d.C., Una storia romana” del 2021.
Già a inizio Ottocento, l’architetto Carlo Lucangeli avanzò l’ipotesi della presenza di opere artistiche. Portata avanti anche nel secolo successivo e corroborata dal ritrovamento di altre prove. Infatti due sesterzi del I secolo d.C., ritrovati nell’area circostante, mostrano una versione inedita del Colosseo.
Oltre ai due sesterzi, un rilievo di una tomba, il rilievo degli Haterii, sempre datato I secolo d.C., parrebbe confermare quanto ipotizzato. Si dovrebbe trattare di 156 statue di dei, semidei o eroi nelle arcate del secondo e terzo rilievo. Nel primo livello vi erano dei ritratti di persone appartenenti alle famiglie più importanti della Roma del tempo. Pare inoltre che fosse presente anche una statua equestre, di cui un frammento si è trovato durante gli scavi del 2008 all’interno dell’arena.
Dopo che nel 438 d.C. Valentiniano III proibì gli spettacoli gladiatori la struttura subì un lento declino. Divenne col tempo un centro di raccolta di materiali, soprattutto nel medioevo, e probabilmente le statue si persero proprio in questo contesto. Oltre al suo immenso fascino, il Colosseo conserva oggi anche un grande mistero.