Nella piccola provincia di Isernia, in Molise, si trova Castelpetroso, borgo medievale fondato nell’XI secolo, poco dopo la conquista Normanna dell’Italia Meridionale. Si tratta di un comune con 1.620 abitanti, il cui nome si ispira ad un antico castello, di cui oggi non vi è quasi più traccia. Tuttavia, a rendere famoso il paesello è la presenza del Santuario dell’Addolorata, splendido esempio di architettura neogotica, costruito tra la fine dell’800 e la metà del ‘900.
Le storie che ruotano attorno al Santuario sono tante. Si narra, infatti, che vi furono una serie di apparizioni mariane alla fine dell’800. Le prime a vedere la Madonna furono Fabiana Cicchino e Serafina Valentino, due contadine. Queste, nel marzo del 1888, si trovavano alle pendici del Monte Patalecchia con due pecore e, secondo il racconto, mentre erano sulla strada del ritorno si accorsero di aver smarrito una pecora. ”Bibiana” (così era chiamata Fabiana) la vide in lontananza in mezzo ad una siepe, dalla quale proveniva una luce eterea. Così, incuriosita, si avvicinò e vide qualcosa che non si sarebbe mai immaginata: Maria in ginocchio con le mani in preghiera ai piedi di Cristo morto. Non perse altro tempo ed andò a chiamare la compagna, la quale, però, non vide nulla.
Successivamente, nel mese di aprile, le due tornarono ai piedi del monte e in quest’occasione anche Serafina vide la Madonna. Se inizialmente erano tutti scettici a riguardo, dovettero successivamente ricredersi. Infatti, anche Francesco Macarone Palmieri, vescovo di Bojano, affermò di aver avuto la stessa visione. Inoltre, ai piedi del monte si aprì una sorgente, la cui acqua si scoprì essere in grado di curare un ragazzo affetto da tubercolosi ossea. I ”miracoli” avvennero uno dopo l’altro e anche altri abitanti del borgo ebbero le stesse visioni.
Pochi anni dopo le prime apparizioni, iniziò la costruzione di quella che sarebbe diventata la Basilica santuario di Maria Santissima Addolorata. Quest’ultima venne successivamente proclamata patrona della regione Molise da papa Paolo VI nel dicembre del 1973. Fu Francesco Gualandi a guidare il progetto, a cui successe il figlio Giuseppe e poi il nipote, suo omonimo, morto nel 1992. Solo quest’ultimo riuscì a vedere l’opera finita. La costruzione del Santuario venne rallentata dalle due guerre mondiali, tanto che le mura perimetrali furono definitivamente terminate solo nel 1950.
I lavori si conclusero definitivamente nel 1975, 85 anni dopo aver posato la prima pietra. Progettato in stile neogotico da Francesco Gualandi di Bologna, il Santuario è un inno a Maria e al Molise. Interamente scolpito in pietra locale, questo fa si che le pareti acquisiscano sfumature diverse, tale da renderlo simile ad un castello medievale, una fortezza… Quella che ormai da secoli non esiste più a Castelpetroso.