La tragica notte tra il 14 ed il 15 aprile 1912, divenuta famosa grazie al colossal del cinema Titanic, fu una notte di paura e irrazionalità, comprensibilmente. Ciò però non valse per tutti, ci fu un uomo che nel marasma mantenne la calma, un uomo semplice, dedito al lavoro e alla famiglia, un certo Charles Joughin.
Charles nacque nel 1878 da una famiglia molto umile. Il padre lavorava sulle navi e la madre era una balia. Sin dall’età di 11 anni il piccolo protagonista dovette lavorare per aiutare la famiglia. Il destino lo lega da subito al mare. Comincerà a fare il panettiere a bordo.
Arriviamo però alla fatidica e nefasta notte di aprile. Quella sera Charles non era in servizio, si trovava nella sua stanza. Come tutti, non si rese subito conto della gravità dell’accaduto. La prima ora dell’affondamento non fu traumatica ma ordinata e calma. Il panettiere prese tutto il pane disponibile e cominciò a distribuirlo sul ponte della nave.
La situazione diventava tuttavia sempre più confusionaria e di panico. Charles dovette costringere alcune donne coi figli a salire forzatamente sulle scialuppe di salvataggio poiché non volevano dividersi dai mariti. Quando la situazione divenne tragica, il fornaio si recò nella propria cuccetta, prese il suo whisky e cominciò a berlo a piccole dosi.
Riuscirà anche ad arrampicarsi sul Ponte B, l’ultimo ad inabissarsi, e da lì lanciò tutte le sedie che riuscì in mare, per favorire il galleggiamento di chi si trovava in acqua. Alla fine però toccò anche al nostro protagonista finire in acqua. Anche in questo caso lo fece con raziocinio: utilizzò un salvagente. Incredibilmente non si bagnò i capelli e nuotò per ore nelle gelide acque dell’Oceano Atlantico.
Dopo che le persone su una piccola zattera pieghevole lo rifiutarono per paura di finire come l’imbarcazione più grande, fu un cuoco, che lo riconobbe, a tenerlo per mano fino all’arrivo della nave dei soccorsi. Incredibilmente, anche se con un piede in ipotermia che lo costrinse a salire le scale della nave di salvataggio in ginocchio, Charles Joughin si salvò. Fu lui stesso a dichiarare che nel patire di meno il freddo fu fondamentale il suo whisky.
Forse bere non fa poi tanto male!