Quello che vedete in fotografia è noto in ambito scientifico come meteorite ferroso, ma anche come siderite o ferro meteorico. Essenzialmente si tratta di un meteorite composto da una lega di nichel e ferro. Raro, ma non rarissimo, che questi corpi infrangano l’atmosfera terrestre piombando sulla superficie del nostro pianeta. Rappresentano infatti poco più del 5% delle cadute meteoritiche osservate. Non farò il misterioso e non cercherò neppure di tenervi sulle spine, poiché il titolo è abbastanza esplicito. Meteoriti come quello appena descritto hanno avuto un impatto tanto metaforico quanto tangibile sulla vita dei nostri più antichi avi.

Le evidenze archeologiche parlano chiarissimo: prima che si iniziasse a fondere il ferro nell’area mediterranea (perciò prima del XIII secolo a.C.) il ferro meteorico era l’unica fonte di metallo ferroso per la costruzione di utensili, oggetti di vario tipo e armi. Prima di chiamare in causa i nostri cari amici del Nilo, vorrei elencare una serie di esempi provenienti da altri luoghi e altri popoli. A mio modesto parere ciò è utile a fornire un quadro d’insieme più variegato sull’intera vicenda. Quindi riscontri di tipo archeologico si sono registrati:
- Nel sito anatolico di Alaca Höyük, dove gli archeologi hanno ritrovato un pugnale votivo datato al 2500 a.C. Le analisi geochimiche hanno confermato l’origine meteoritica e dunque extraterrestre del materiale con cui il pugnale è realizzato.
- In Siria, esattamente nei pressi di Umm el-Marra, ad est di Aleppo, gli esperti hanno rinvenuto un pendente in ferro meteorico. La datazione non lascia spazio ad interpretazioni: gli antichi lo costruirono durante l’età del bronzo, nel 2300 a.C.
- Del 1400 a.C. è un’ascia realizzata in Siria, non lontano da Ugarit, con la lega di ferro e nichel estratta da uno dei meteoriti caduti proprio in quell’angolo di Medio Oriente.
E poi ci sono loro, gli Egizi, forse la civiltà che più di tutte ha sfruttato questi “doni dal cielo”. Non è una dicitura inventata dai contemporanei per acchiappare qualche like o per attirare l’attenzione generale, assolutamente no. Il geroglifico che utilizzavano nell’antico Egitto si leggeva “bjꜣ-np.t”, letteralmente “metallo dal cielo“.

Due sono i casi noti per quanto riguarda la civiltà affermatasi sulle sponde del Nilo. Il primo caso di studio è incentrato su una serie di oggetti appartenuti al faraone bambino, Sua maestà Tutankhamon. Un pugnale di ferro, un braccialetto e un poggiatesta provenienti dalla tomba di Tutankhamon sono stati confermati come di origine meteoritica. Soprattutto gli studi sul pugnale hanno evidenziato un’alta concentrazione di nichel, in quantità simili a quelle rinvenute su dei meteoriti caduti sulla zona durante un’antica pioggia meteorica.
La seconda circostanza ha a che fare con una manciata di perle scoperte nel 1911 in una tomba di Gerzeh. Queste furono rinvenute da un team di archeologi europei, i quali stabilirono come datazione parziale il 3200 a.C. Studi successivi hanno dimostrato che queste perle erano composte in ferro ad alto contenuto di nichel, caratteristico dei meteoriti.

Che conclusione ne traiamo da tutto ciò? Qualche interpretazione valida si potrebbe anche scorgere. Infatti questi reperti evidenziano come gli antichi Egizi non solo utilizzassero il ferro meteoritico per creare oggetti di prestigio, ma avessero anche una comprensione della sua origine celeste, integrandolo nei loro rituali e attribuendogli un significato religioso e simbolico. Ma è bene sottolineare come essi non furono gli unici a farlo! Esempi simili si riscontrano – anche se in epoche posteriori – in Scandinavia così come in Asia orientale.