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teschi pecora

Il curioso caso dei teschi di pecora modificati di un complesso funerario egiziano

Questa scoperta arriva dall’Egitto e sta facendo lambiccare i cervelli degli archeologi. Nel complesso funerario di Hierakonpolis, nell’Alto Egitto (risalente a circa il 3700 a.C.) hanno scoperto la presenza di teschi di pecora modificati artificialmente e intenzionalmente. Perché gli Egizi si sono presi la briga di girare al contrario le corna di questi ovini? Solo Ra lo sa? No, in realtà il tutto assolveva a uno scopo ben specifico.

Le teorie sui teschi di pecora modificati in Egitto

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Crediti foto: @Wim Van Neer et al., Journal of Archaeological Science

Nel complesso i ricercatori hanno trovato dei crani di pecora con delle deformità non naturali. Questi sei crani di ovini maschi castrati avevano le corna orientate non lateralmente, in posizione dunque non naturale. Un conto sono le corna rimossa, pratica usata ancora oggi e che viene fatta risalire all’antico Egitto. Un conto è pensare a qualcuno che si è preso la briga di ruotare verso l’alto le corna di questi teschi.

Anzi, secondo Van Neer del Royal Belgian Institute of Natural Sciences, le corna erano state intenzionalmente manipolate per farle crescere verso l’alto (quindi non sono state modificate dopo la morte, ma prima). In tre casi, questo ha portato ad avere pecore con corna dritte e parallele.

Si tratta di un’importante scoperta. Non solo è la prova più antica della modifica delle corna del bestiame, ma è anche la prima dimostrazione di tale pratica applicata alle pecore. Gli ovini, effettivamente, facevano parte della vita egizia da circa il 5000 a.C., introdotte dal Vicino Oriente probabilmente.

La modifica delle corna poteva essere, all’epoca come oggi, un mezzo per evitare ferite fra gli animali o anche per evitare che il conduttore del gregge o della mandria, a seconda della specie animale, potesse essere incornato a morte. Per evitare ciò, gli Egizi fratturavano l’osso e legavano le corna insieme alla base in modo da farle crescere parallele verso l’alto.

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Crediti foto: @Wim Van Neer et al., Journal of Archaeological Science

Già una raffigurazione nel tempio di Abido ci mostra un montone con corna deformi e alterate, mentre altre due pecore dipinte su un vaso rituale in ceramica hanno corna lunghe e aspirale. Dalla prima dinastia in poi, quindi dal 3500 a.C. in poi, ecco che vediamo più raffigurazioni di arieti o pecore visto che divennero parte dei geroglifici.

Nel Medio Regno, dal 1991 a.C., abbiamo anche le raffigurazioni delle pecore di razza Ammon, con corna a mezzaluna e ricurve all’indietro. E nel Nuovo Regno, dal 900 a.C. in poi, abbiamo raffigurazioni di pecore con corna a cavatappi fra gli animali da allevamento, salvo poi essere sostituite da quelle Ammon.

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Crediti foto: @Wim Van Neer et al., Journal of Archaeological Science

E non dimentichiamoci, poi, delle raffigurazioni di alcune divinità con teste ovine o caprine. Il dio Khnum, divinità della fonte del Nilo, aveva la testa di capra o di pecora. Anche il dio Amon, talvolta, era raffigurato come un ariete con il disco solare fra le corna curve.