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Il colore della pelle degli europei è cambiato dopo il IV secolo d.C.

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista bioRxiv ha sostenuto come l’aspetto degli europei sia alquanto cambiato nel corso dei secoli. In particolare il riferimento è al colore della pelle. Fino al IV secolo d.C., infatti, il colore della pelle degli europei era decisamente più scuro rispetto ad oggi. Le carnagioni più pallide associate oggi all’ascendenza europea sono comparse in zona solamente più tardi.

Perché il colore della pelle degli europei è cambiato?

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Lo studio è frutto del lavoro dei ricercatori dell’Università di Ferrara. I dati genetici dimostrano che la pelle chiara è diventata comune in Europa solo durante il primo millennio d.C. Per il 96% delle persone europee, infatti, la pelle scura era la norma. Solamente nel IV-V secolo d.C. ecco che più della metà ha cominciato a mostrare i toni di pelle chiari.

Questo vuol anche dire che durante i giorni dell’Impero romano la pelle più scura era quella predominante. I ricercatori sono giunti a tale conclusione analizzando il materiale genetico prelevato da due popolazioni. La prima era un popolo paleolitico della Russia, la seconda una popolazione mesolitica della Svezia.

Hanno poi confrontato i dati con informazioni prelevate da 348 antichi genomi eurasiatici provenienti da altri luoghi, in modo da capire come fosse cambiato il colore di occhi, pelle e capelli nel corso del tempo.

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Crediti foto: @bioRxiv

L’analisi genetica pare che abbia dimostrato come le tonalità più chiare della pelle siano apparse per la prima volta in Europa circa 14mila anni fa, durante il periodo Mesolitico, in Scandinavia.

Tuttavia la pelle chiara rimase rara per i successivi 7mila anni circa. Durante l’età del Rame e del Bronzo (dal 5000 al 1000 a.C.) ecco che la pigmentazione chiara progressivamente cominciò ad aumentare, ma la pelle scura era ancora quella più diffusa. Questo risultato ha sorpreso alquanto il team di ricercatori: si aspettavano, infatti, di trovare una diffusione molto più rapida delle carnagioni chiare. Ovviamente non mancarono alcune variazioni regionali. Per esempio, il cambiamento fu più veloce nell’Europa settentrionale.

Durante l’età del Ferro (da 3000 a 1700 anni fa), la pelle chiara la si trovava nella maggior parte della popolazione di questa regione, sebbene la pelle scura fosse ancora presente nella maggioranza complessiva e in una notevole minoranza nell’Europa settentrionale. In questo periodo la pigmentazione scura era maggiormente comune nell’Europa meridionale, ivi compresi i Romani. Nel complesso, quasi tutti gli europei aveva una pigmentazione scura durante il Paleolitico, circa 45.000-13.000 anni fa. Questa situazione rimase invariate fino al Neolitico.

Nella Britannia neolitica dell’8000 a.C., infatti, l’85% degli abitanti aveva la pelle scura, ma intorno al 3500 a.C. il rapporto era del 50 e 50. E entro la fine dell’età del Bronzo, nel 500 a.C., ogni quattro Britanni c’era una persona con la pelle chiara, una con la pelle scura e due con tonalità intermedie. In Francia il cambiamento fu più veloce. Circa due terzi della popolazione avevano la pelle scura durante il Mesolitico. Ma già verso la metà del I millennio a.C. il paese era quasi tutto con pelle chiara.

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Crediti foto: @Ephert/ CC BY-SA 3.0

Ma perché il colore della pelle è cambiato? La spiegazione potrebbe trovarsi in un adattamento evolutivo. Le persone che migrarono dall’Africa fra 60mila e 70mila anni fa, sperimentarono un radicale calo delle ore di esposizione alla luce solare. Con la pelle più chiara, il corpo riesce ad assorbire una percentuale maggiore di radiazioni ultraviolette emesse dal sole. E questa radiazione aumenta la produzione di vitamina D.

Al contrario, la pelle più scura protegge maggiormente dai danni causati dai raggi UV, provocati da un’eccessiva esposizione alla luce solare. I ricercatori hanno così spiegato che “quando l’Homo si diffuse verso nord dall’Africa all’Eurasia, il tipo di selezione cambiò ed emersero fenotipi più chiari”.

Considerate poi che, durante il Neolitico, molti contadini del nord Europa migrarono verso sud, portando con sé la loro tendenza a evolvere verso tono di pelle più chiari.