Brisighella è un paesino nel ravennate che conta poco più di 7000 abitanti, eppure non smette di regalare reperti archeologici degni di nota. Qui è infatti presente il Castello di Rontana, sito archeologico importante ed innovativo già attivo da tempo. L’innovazione sta nel fatto che anche gli studenti vengono coinvolti negli scavi e possono mettere in atto pratico ciò che studiano.
Come sottolinea Niccolò Bosi, studioso di storia e Presidente del Consiglio Comunale di Faenza, prima degli scavi sulla sommità del monte si vedeva soltanto una croce e i ruderi di una torre. Gli scavi però proseguirono e da lì in poi, di giorno in giorno, emersero importanti reperti che arricchiscono la storia del posto.
Viene alla luce infatti un insediamento risalente al VI secolo d.C., facente parte del limes dell’Esarcato di Ravenna. Legato all’impero bizantino, l’Esarcato svolse un ruolo politico importante nella zona e non solo. L’imperatore Onorio inoltre la rese capitale occidentale dell’Impero nel 402 d.C., ruolo che svolgerà fino al 476 d.C.
Gli scavi hanno particolare rilevanza perché consentono di vedere come il sito cambiò nel corso degli anni. Rimuovendo gli strati di roccia si evincono punti e momenti di intervento risalenti a epoche diverse, in grado di arricchire le conoscenze inerenti ai singoli periodi.
Infine si segnala la presenza di una rocca con torri e, nella stessa area, un pozzo per l’acqua, nonché una corte interna che sembrava ospitare una fornace per il vetro, un fabbro ed una panetteria. Una vera e propria cittadina medievale insomma.
Il progetto nasceva già bene, con la volontà di integrare i giovani e fargli fare esperienza sul campo, ambito non secondario soprattutto nell’archeologia. Pare che si stia sviluppando poi ancora meglio, con continui ritrovamenti e la possibile idea dell’apertura di un sito archeologico visitabile da tutti.