Bene, sarà dura. Raccontare per filo e per segno gli eventi che hanno caratterizzato la storia del Castello di Kolossi (una storia dal sapore squisitamente medievale) non è semplicissimo. Questo perché la rocca fu al centro di innumerevoli episodi – tra l’altro relativamente prossimi dal punto di vista temporale – che mutarono sensibilmente gli equilibri politici ed economici della regione, soprattutto dal XIII fino al XVI secolo. Sarà dura sì, ma ci proveremo.
Allora, il Castello di Kolossi sorgeva già come rocca fortificata durante il XII secolo. Ma la sua prima evoluzione strutturale-amministrativa risale ad un anno ben preciso, il 1191. Il contesto è quello della Terza Crociata e l’immancabile protagonista della narrazione, almeno in questo momento, è l’onnipresente Riccardo I d’Inghilterra. La facciamo semplice. Cuor di Leone parte dalla Sicilia con diverse navi. Esse trasportano un ricco bottino con il quale finanziare il “pellegrinaggio” in Terra Santa e, cosa non secondaria, la promessa sposa Berengaria di Navarra. L’imbarcazione di quest’ultima è costretta a fermarsi nel porto cipriota di Limassol, a causa del mare in tempesta che proibisce la navigazione.
Ah sì, quasi dimenticavamo, Riccardo è naufragato da qualche parte nell’Egeo e deve raggiungere la sua futura moglie a Cipro. L’isola è formalmente territorio bizantino ma mai come in questo caso, la teoria è diversa dalla pratica. Il caso vuole che il sovrano di Cipro in questo momento sia Isacco Ducas Comneno, usurpatore al trono cacciato da Costantinopoli. Isacco non vuole concedere ospitalità al convoglio reale. Un bel problema… Risolto in due minuti dal re inglese che agisce d’impeto e sbaraglia le forze locali. In onore della battaglia vinta, Riccardo decide di sposarsi sull’isola e indire un enorme e memorabile banchetto.
E memorabile sarà anche la frase che pronuncerà assaggiando il tradizionale vino dolce locale, noto come “Commandaria“: “Questo è il vino dei re e il re dei vini”. Se volete constatare la veridicità delle sue parole, potete farlo, perché il Commandaria è attualmente il vino in produzione più antico del mondo. È il giugno del 1191 e Cuor di Leone deve ripartire verso la Terra Santa. Decide così di vendere il castello ai Templari. Dopo poco però questi sono costretti a cederlo di nuovo a Riccardo I, il quale, pur di disfarsene il più velocemente possibile, lo da al primo che passa. Guarda un po’, lì in zona è in transito Guido di Lusignano (in realtà è un po’ più complicato di così, ma andiamo di fretta).
Sotto la famiglia Lusignano il Castello di Kolossi vi rimane fino al 1210. Questo è l’anno in cui se ne appropriano, sotto concessione, gli Ospitalieri di San Giovanni. Essi non perdono tempo ed iniziano a rinnovarlo – forse perché sanno che prima o poi il loro centro di comando a San Giovanni d’Acri cadrà. Nel 1291 è proprio ciò che accade e la roccaforte diventa il campo base degli Ospitalieri, soprannominata per l’appunto “Grande Commenda” (da cui prende il nome il vino liquoroso cipriota).
Tranne per un breve periodo in cui il castello tornò sotto la croce templare, gli Ospitalieri mantennero il controllo di Kolossi fino al 1489, ampliandolo così tanto da realizzare praticamente un nuovo e funzionale castello al posto del vecchio bastione. Seguirà dapprima il periodo di dominazione veneziano e infine, con i cannoni ottomani, si concluderà il periodo di centralità territoriale del castello. Quel che possiamo vedere oggi è un unico torrione a tre piani, alto 21 metri. Esso è circondato dai resti del bel castello che fu, ma l’eredità storica che grava sulle spalle di questo monumento cipriota è davvero notevole, nonché meritevole di essere raccontata.