La dinastia dei Muradidi fu una delle più importanti fra quelle regnanti in Tunisia in epoca moderna. Governò infatti per quasi un secolo, dal 1613 al 1702, con enormi difficoltà interne dovute ai difficili rapporti col Dey e con la popolazione. Ma tra le fila degli amici del Bey (nome attribuito al governatore della Tunisia a partire dal XVIII secolo, precedentemente ci si riferisce alla stessa personalità con l’appellativo Dey), ce n’era uno particolarmente inaspettato e lontano: Cosimo III de’ Medici.
I rapporti tra le due casate, così lontane nello spazio e nella cultura dominante, inizia prima dei due protagonisti di oggi. Furono infatti il padre di Cosimo ed il nonno di Muhammad a intrattenere i primi rapporti di amicizia, ovvero Ferdinando II de Medici e Hammuda Pascià Bey.
Come spesso accadeva in tale periodo storico, da buoni rapporti conseguivano importanti scambi, di persone oltre che di merci. Uno in particolare riguarda un medico fiorentino, richiesto espressamente dal Bey in una lettera, a testimonianza dell’importanza e della fama della scuola fiorentina e pisana in ambito medico. Non si trattava del primo caso del genere, altri medici si erano già recati in terra africana in cambio di ottimi stipendi.
Uno di questi fu Giovanni Pagni, medico pisano che si recò a Tunisi nel lontano 1667. Qui vi trascorse più di un anno, al servizio del Dey. Egli offrì tutte le sue conoscenze e servigi in cambio di un ottimo stipendio e nuovissime esperienze personali. Di ritorno in Italia portò con se un carico di spezie ed un ospite un po’ speciale: uno scorpione esotico che visse per ben altri tre anni a Firenze nonostante le differenze climatiche e ambientali.
Dopo la missiva del Bey, sopra citata, ci fu un’altra esperienza molto simile a quella del pisano Pagni. Questa volta si trattò del medico fiorentino Michelangelo Tilli, che guidò la flotta granducale da giovanissimo e rispettò l’ordine di Cosimo III. Anch’esso servì dunque alla corte del Bey, insieme a numerosi altri colleghi da varie parti del mondo.
Una storia inaspettata arriva dunque dall’Africa. Inaspettati collegamenti e scambi in epoca molto lontana da noi. Un’altra testimonianza della grande interconnessione del mondo già molto prima di quanto si tenda a credere.