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Sumeri

I Sumeri: dalla loro origine alla caduta dell’Impero Accadico

I Sumeri sono considerati i primi abitanti conosciuti della Mesopotamia, la regione situata tra i fiumi Tigri ed Eufrate, l’odierno Iraq. 

Sumeri

Questo popolo, che si insediò nel sud della Mesopotamia, all’incirca nel 3500 a.C., è spesso definito la culla della civiltà. I Sumeri erano abili nel campo dell’architettura, dell’astronomia, della matematica e della scrittura, che rappresenta uno dei loro maggiori contributi alla storia dell’umanità.

Origine dei Sumeri

L’origine dei Sumeri rimane un mistero. Si definivano “Saggiga“, ovvero “quelli dalla testa nera” o “quelli dalla testa rasata” e il loro paese “Kengi“, ovvero “terra civilizzata”. Alcuni studiosi ipotizzano che siano arrivati dalla regione dell’Anatolia, l’odierna Turchia, mentre altri suggeriscono che possano essere originari dell’India e di etnia caucasica.

Sumer: città-stato e tempio sumero

Sumer era costituita da città-stato indipendenti, che durarono per circa 3000 anni. A partire dal 3500 a.C., i Sumeri cominciarono a costruire città fortificate, tra cui Ur, la capitale della civiltà. Ogni città-stato conteneva edifici pubblici, mercati, officine e avanzati sistemi di irrigazione, circondata da villaggi e terreni agricoli. Inizialmente il potere politico apparteneva ai cittadini, ma con l’aumento della rivalità tra le città-stato, fu istituita la figura del re.

Ogni città-stato era governata da una divinità locale e i templi dominavano l’architettura urbana. Il tempio più famoso, la Ziggurat di Ur, era una struttura a gradoni in forma di piramide alta 15 metri, costruita con mattoni di fango. Era composta da un complesso di templi e includeva il palazzo reale. In cima alla struttura si trovava uno scrigno dedicato al dio della città.

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L’evoluzione della lingua dei Sumeri e l’ascesa dell’Impero Akkadiano

Mentre il sistema di scrittura cuneiforme fu creato e usato solo dai Sumeri, non passò molto tempo prima che i popoli vicini lo adottassero per la propria lingua. Nel 2500 a.C., gli Accadi, un popolo di lingua semitica che viveva a nord dei Sumeri, iniziarono a usare la scrittura cuneiforme per scrivere nella loro lingua.

Tuttavia, fu l’ascesa della dinastia Akkadiana intorno al 2300 a.C. che portò all’affermazione dell’akkadiano come lingua principale della Mesopotamia. Mentre il sumero conobbe una breve rinascita, alla fine divenne una lingua morta utilizzata solo in contesti letterari. L’akkadiano sarebbe stato parlato per i successivi due millenni e si sarebbe evoluto in forme successive note come babilonese e assiro.

L’impero Accadico e la sua caduta

La civiltà fu fondata da Sargon il Grande e consisteva in una collezione di città-stato sotto il controllo della città di Sargon, Akkad. Sargon regnò approssimativamente dal 2334 al 2279 a.C. e conquistò tutto il sud della Mesopotamia, oltre a parti della Siria, dell’Anatolia e dell’Elam (l’odierno Iran occidentale), stabilendo la prima dinastia semitica della regione.

L’impero Accadico collassò intorno al 2200 a.C. Gli storici imputano la sua caduta alle tribù di montanari chiamati Gutiani, che conquistarono molte parti della Sumeria, oppure all’incompetenza amministrativa, a un pessimo raccolto, a una rivolta provinciale o forse addirittura a un gigantesco meteorite. 

Anche il cambiamento climatico è stato preso in considerazione e sono stati forniti elementi di prova di una lunga siccità, di venti e correnti oceaniche mutevoli.

Nel 2019, uno studio avanza l’ipotesi che frequenti shamal invernali, ovvero tempeste di polvere, e una prolungata stagione invernale fredda abbiano contribuito al crollo dell’impero antico. In seguito, l’Assiria e la Babilonia avrebbero dominato l’area.