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i relitti romani nelle isole Eolie: il cimitero di anfore

I relitti romani nelle isole Eolie: il cimitero di anfore

Ad una profondità di 120 metri, tra Lipari e Panarea, si nasconde un antico tesoro, composto per lo più da anfore d’epoca romana. Le navi secondo le tratte antiche passavano infatti anche per l’arcipelago eoliano. Gli archeologi subacquei si sono ritrovati di fronte a due imponenti relitti e un vero e proprio cimitero di anfore.

i relitti romani nelle isole Eolie: il cimitero di anfore

I relitti, in origine navi romane atte al commercio, si trovano oggi sul fondale delle isole Eolie, e prendono il nome di Panarea II e Panarea III. L’equipe di tecnici della Soprintendenza del Mare, sotto la guida di S. Tusa e R. La Rocca effettuano immersioni da anni a caccia di indizi e risposte.

Le ricerche sono andate avanti grazie anche alla collaborazione con la GUE (Global Underwater Explorers), grazie al Project Baseline e l’impiego di due sommergibili. Questi essendo dotati di braccio meccanico hanno potuto rivelare preziose informazioni sul carico dei relitti e fornire materiale video-fotografico.

cimitero di anfore, sommergibile

Il carico di Panarea II sarebbe in parte scivolato più in profondità, e inoltre sarebbe stata dotata di ancore in piombo che sembrano consolidare una particolare ipotesi. Infatti la presenza di numerose ancore conferma di trovarsi di fronte a un luogo di sosta e ancoraggio. Panarea II conserverebbe anche parte della chiglia in legno.

Del relitto Panarea III si conosce ora l’intero carico. Dalle ricerche è risultato che le anfore sarebbero di fattura greca-italica e altre sarebbero invece puniche. Inoltre vi sono vasi cilindrici e piatti di varia misura che avevano scopi diversi. il reperto più importante è senz’altro il Thymiaterion, un oggetto usato per pregare gli dei.

cimitero di anfore, reperto

Lo studio del carico e della sua disposizione ha potuto anche portare alla strutturazione di un’ipotesi riguardante l’affondamento delle navi. La dinamica del naufragio avrebbe portato le navi a coricarsi su un lato, quello sinistro. Grazie alla posizione del cimitero di anfore e alla presenza di alcuni oggetti che dovevano trovarsi in stiva o sulla prua, si è risaliti e ricostruita la storia delle navi affondate più di 2.000 anni fa.