Le innovazioni procedono spesso per gradi e con lentezza. Raramente c’è un momento di totale spaccatura e di introduzione ex nihilo di un’assoluta novità storica. Spesso e volentieri, anzi, le maggiori scoperte si diffusero quasi per osmosi, copiando o prendendo ispirazione da quanto succedeva nel famoso orto del vicino. Per quanto riguarda i cannoni successe qualcosa di molto simile.
Siamo nel 1340 e la dinastia regnante nel Maghreb, i Merinidi, si trovano pericolosamente nella Penisola Iberica. Sotto il comando del sultano Abū l-Ḥasan ibnʿUthmān, alleato del sultanato di Granada, iniziarono una lenta invasione del meridione spagnolo già nel 1330. Dieci anni dopo, ancora si combatteva.
Fu in questo contesto che avvenne la Battaglia di Tarifa, detta anche Battaglia del rio Salado. Il re di Castiglia, Alfonso XI, concluse un’alleanza con la flotta aragonese e con il re di Portogallo Alfonso IV. Dopo ciò poté dedicarsi pienamente alla battaglia, con un corpo di spedizione di circa 13.000 cavalieri e 12.000 fanti.
La battaglia fu decisiva, e a dir poco schiacciante a favore dei cristiani. Si trattò di un vero e proprio eccidio di musulmani, tanto che la località venne conosciuta come “Valle de Matamoros” e ci fu inoltre un grandissimo bottino. Ma la questione che più ci interessa è inerente ai cannoni, non vere e proprie macchine straordinarie, tanto che il loro uso non portò l’esito della battaglia verso i musulmani, ma comunque già marchingegni incredibili.
Alla Battaglia erano presenti anche i duchi inglesi di Derby e Salisbury. Proprio loro restarono affascinati dall’uso dell’arma e capirono quale grande (in realtà distruttivo) futuro potevano avere. Una volta tornati in patria, favorirono la circolazione dell’idea e l’uso del cannone in sé, chiaramente consentendo numerose modifiche che lo resero l’arma distruttiva che conosciamo.
Anche in questo caso dunque non si trattò di un’invenzione isolata e geniale, e la diffusione dell’idea in zone differenti da quella di origine fu ciò che consentì le migliorie tecniche e l’efficientamento dell’arma.