I decenni convulsi e agitatissimi del XVI secolo videro in Roma una delle principali protagoniste dal punto di vista politico e, soprattutto, religioso. La Riforma protestante iniziata poco tempo prima non doveva minimamente intaccare la Città del Papa, si palesava così la Controriforma. Ma proprio in questo periodo, proprio in questa città, nel 1578 si ebbero dei matrimoni omosessuali. Sotto gli occhi del censore!
L’omosessualità era già conosciuta e ampiamente diffusa nell’antichità, in Oriente ed in Occidente, seppur con interpretazioni e visioni differenti. Ma nessuno probabilmente si aspettava di ritrovarle anche in tale periodo e proprio a Roma. Più precisamente a San Giovanni di Porta Latina, grazie anche all’aiuto di alcuni frati.
I “colpevoli” erano una decina (le varie fonti riportano numeri diversi, simili a quello indicato) ed erano tutti portoghesi. Diversi sono gli scritti che tramandano la vicenda, fra cui uno dell’autorevolissimo Micheal De Montaigne. Proprio quest’ultimo riporta, nel suo “Journal“, di un uomo che gli raccontò della strana “Confraternita” che si era formata presso Porta Latina.
La cosa sconvolgente era il tipo di rito che essi facevano. Leggevano infatti il Vangelo, partecipavano alla Comunione e vivevano e dormivano insieme. Il rito era dunque uguale in tutto e per tutto a quello dei matrimoni eterosessuali, cambiavano in questo caso solo gli attori in gioco. Chiaramente tutto ciò era inimmaginabile all’epoca.
Un’altra fonte parla dell’accaduto in termini molto simili, concentrandosi sull’epilogo della vicenda. I condannati ebbero infatti modo di partecipare ad una messa e “comunicarsi divotamente“, pentirsi dunque di quanto compiuto a San Giovanni in Porta Latina. Dopo ciò però nulla li poté salvare dall’impiccagione e dal rogo dei proprio corpi. Dovevano fungere da esempio per gli altri. I trasgressori non erano ben accetti nell’Urbe.
Le richieste molto avanguardistiche di parità sessuale e della possibilità di vivere liberamente non potevano trovare in quell’auditorio il meritato ascolto. Nonostante ciò si tratta di un prodromo interessante di quanto avviene da diverso tempo a questa parte. Le rivendicazioni di parità dimostrano di avere radici ben profonde, che forse il rogo non riuscì ad ardere.