I Corsari elisabettiani erano uomini che con il supporto della monarchia inglese si dedicavano alla pirateria. Questi venivano anche spregiativamente definiti “Cani del mare” da parte degli spagnoli, i quali costituivano il bersaglio maggiore delle loro incursioni. Nella seconda metà del ‘500, i corsari depredarono moltissimi insediamenti coloniali iberici, insieme alla flotta del tesoro. Quali furono i motivi che spinsero la regina a ricorrere ad atti di pirateria?
Negli anni ’60 del XVI secolo, il potere marittimo delle flotte ispaniche era cresciuto a dismisura. Filippo II di Spagna si trovava ormai a capo di un vasto Impero, i cui possedimenti nel Nuovo Mondo stavano velocemente arricchendo la Corona. inoltre all’epoca, la Spagna era l’unica ad avere il monopolio sul commercio con le colonie americane. Dunque, non potendo commerciare legittimamente con le terre oltreoceano, Elisabetta ricorse ad attività di rapina per indurre il paese rivale a mutare politica.
“Cani del mare” come Sir Francis Drake e Sir Walter Raleigh divennero immensamente ricchi, unitamente a tutti i loro finanziatori. La licenza che avevano ricevuto dalla loro regina era ciò che li distingueva dai pirati veri e propri. Per anni attaccarono le navi ispaniche dirette in Europa dalle colonie americane. Il loro obiettivo erano le enormi quantità di metalli preziosi, come oro e argento, appena razziati dagli spagnoli. Tali scorrerie erano quanto mai umilianti per il re Filippo, oltre che fonte di immense perdite economiche. Come abbiamo detto, nel mirino dei Corsari vi era anche la flotta del tesoro. Di cosa si trattava?
Il nome è ovviamente esplicativo di quanto veniva trasportato sottocoperta. La flotta del tesoro proveniva dall’Asia e recava con sé costose spezie, finissima porcellana e altre merci preziose. La mancata rinuncia spagnola al monopolio nelle Americhe costituiva una scelta quanto mai testarda, scaturita per lo più dalla gelosia e dall’orgoglio nazionale. Oltretutto, al tempo gli spagnoli non riuscivano nemmeno a soddisfare da soli la domanda di schiavi e vestiti. Prima della nascita dei corsari elisabettiani, marinai inglesi come John Hawkins avevano già tentato di instaurare un commercio pacifico con le colonie. La Spagna però aveva reagito distruggendo quasi tutte le sue navi, rendendo la propria posizione più che chiara.
La nascita dei corsari elisabettiani costituì dunque l’aggressiva risposta all’ostinazione spagnola. Seppur dotati di un numero ristretto di navi e di uomini, i “Cani del mare” portarono enormi benefici al governo elisabettiano, sia in termini economici che politici. La loro bravura sui mari era impareggiabile, tanto che la regina decise di utilizzarli una volta scoppiata la guerra anglo-spagnola. Giocarono un ruolo primario in numerose sconfitte ai danni della Spagna, come quello ottenuto sulla cosiddetta Invencible Armada.
I Seadogs non intrapresero solamente spedizioni di rapina. Molti viaggi comprendevano anche l’esplorazione di nuove aree o rotte commerciali, come il passaggio a nord-ovest, che si sperava potesse connettere l’America del Nord all’Asia. Quando nel 1604 terminò la guerra contro la Spagna, sedeva al trono Giacomo I Stuart. Questi licenziò i corsari elisabettiani, un gruppo che nell’arco di 50 anni aveva contribuito a cementare il ruolo di primissimo piano dell’Inghilterra come ineguagliabile potenza marittima.