In un piccolo comune di poco più di 3.000 abitanti, a Hochfelden, in Francia, continuano ad emergere numerosi e preziosissimi reperti. Durante degli scavi iniziati l’anno scorso, all’interno di alcuni mausolei romani, si trovavano un orologio solare, un’urna di vetro ed un anello d’oro. Oltre a questi erano presenti delle monete romane, tra cui l’obolo di Caronte.
Quest’ultimo dettaglio è uno dei più affascinanti e riguarda le tradizioni funerarie romane. Del defunto chiaramente rimanevano ormai solo le ceneri, ma l’usanza prevedeva l’inserimento di una moneta, l’obolo di Caronte appunto, all’interno della bocca del morto. Perché? si trattava di un’usanza rituale che vedeva il mostro infernale riscuotere una tassa per traghettare le anime.
Altro rinvenimento importantissimo è stato lo gnomone. Questa particolare bara metallica segnava, tramite la propria ombra, il passaggio del tempo e l’orario. Tanto il defunto di tempo ne aveva a volontà. Ma proprio il tempo ci ricollega ad un altro oggetto ritrovato nella sepoltura.
All’interno del mausoleo circolare si trovava infatti una misteriosa cassa quadrata. Dopo un po’ di tempo dallo scavo, questa è stata aperta in laboratorio. Al suo interno vi era uno scafé, ovvero un particolare orologio solare inventato in epoca greca e successivamente adottato anche dai romani.
Questo cronometro era particolarmente preciso e prezioso. Lo scafé presenta infatti: 12 frazioni, le ore; una variazione corrispondente a 80 minuti per il solstizio d’estate; una da 40 per quello d’inverno ed una da 60 per gli equinozi. Insomma si trattava davvero di un sistema di misurazione del tempo all’avanguardia e incredibilmente affidabile per l’epoca.
Ultimo dettaglio affascinante, lo strumento cronologico conteneva al suo interno l’urna cineraria e l’anello d’oro con una decorazione di ametista con l’iscrizione “SANKTOS“. Insomma, un bel colpo plurimo in una volta sola. Gli studiosi ora potranno concentrarsi sui sistemi antichi di misurazione del tempo e rivelarci nuove e importanti conoscenze.