Grande scoperta in questi giorni nei pressi della Grotta Azzurra di Capri, grazie alla collaborazione fra le istituzioni, il Comando Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Napoli e il Comando Carabinieri Nucleo Subacqueo di Napoli. Si tratta di importanti reperti archeologici provenienti dall’antico Ninfeo imperiale interno alla grotta.
Un ninfeo è un antico tempio dedicato ad una ninfa. Tra il 1964 ed il 1975, Alfonso De Franciscis, soprintendente dell’epoca, recuperò 5 bellissime statue e frammenti raffiguranti i Tritoni e Nettuno. L’arte e la storia sommerse non erano però limitate a quei rinvenimenti, molti altri attendevano sotto il livello del mare di ritornare a splendere in superficie.
Così, due settimane fa, i sommozzatori dei Carabinieri con la loro motovedetta si sono recati nei pressi della grotta dove hanno individuato una statua già precedentemente segnalata dagli archeologi della Soprintendenza e i resti di un’altra statua marmorea. Si procedette subito al recupero, non del tutto semplice.
La Grotta Azzurra ha infatti un’apertura che è posta ben 3 metri al di sotto del livello del mare. Proprio da lì, i sommozzatori hanno fatto passare la statua, prima di portarla in salvo presso il porto di Capri. Difficoltà a parte, il recupero è un successo e i lavori di ripristino delle vecchie bellezze possono cominciare.
Dopo pochi giorni c’è stata la seconda operazione di salvataggio. Si trattò questa volta di un blocco sagomato, probabilmente appartenente alla base di un’altra scultura marmorea. Anche questo avvenne con successo e senza problemi. Due pezzi si aggiungono così alla ricca storia dell’Isola di Capri, restituiti ancora una volta dallo splendido mare che la circonda.
La collaborazione fra istituzioni e forze dell’ordine, con i loro vari reparti specializzati, è stata vitale per il successo delle operazioni di recupero. Ora Capri si gode due ulteriori bellezze artistiche che si aggiungono a quelle innumerevoli di carattere naturalistico e balneare.