Caio Giulio Cesare Ottaviano, il primo imperatore romano, si sposò tre volte ma generò prole solamente dal secondo matrimonio, ma non il tanto agognato erede maschio. Ebbe infatti dalla seconda moglie Scribonia una figlia di nome Giulia. Come da tradizione romana aveva assunto il nome della gens, ossia della famiglia, di appartenenza. Ottaviano era stato adottato da Giulio Cesare e perciò era entrato a far parte dell’antichissima gens Iulia. Per tale ragione diede alla pargoletta il nome di Iulia. La storiografia tende a ricordarla con il nomignolo di “Giulia maggiore” per distinguerla dalla di lei figlia omonima. Le fonti romane, spesso viziate dal becero pettegolezzo, la descrivono come una donna bella, ma frivola e ribelle.
Una volta consolidato il potere, suo padre Ottaviano si preoccupò immediatamente di assicurarsi una successione attraverso la figlia. Dapprima ne organizzò le nozze con Marcello, cugino primo di Giulia maggiore in quanto figlio di Ottavia, sorella di Ottaviano. Più vecchio di tre anni, Marcello ebbe una vita piuttosto breve: morì infatti a soli 19 anni, dopo due anni di matrimonio, che rimase senza prole.
Giulia maggiore, quindi, sposò Marco Vipsanio Agrippa, braccio destro di Ottaviano. Fu lui il comandante della flotta fedele ad Ottaviano che nel 31 a.C. nelle acque antistanti Azio, in Grecia, sconfisse le navi fedeli a Marco Antonio e Cleopatra. Grazie a questa vittoria, Ottaviano si sbarazzò dell’avversario Antonio e rimase da solo al comando dello Stato romano. Sempre a lui si deve la costruzione del Pantheon, come ricordato sul frontone all’ingresso del monumento (M. AGRIPPA.L.F.COS.TERTIUM.FECIT, che significa Marco Agrippa, figlio di Lucio, lo fece costruire nel terzo anno di consolato). Il matrimonio con Agrippa fu invece fruttuoso: nacquero tre maschi (Caio, Lucio e Agrippa) e due femmine (Giulia minore e Agrippina Maggiore). Agrippa morì nel 12 a.C. e Ottaviano adottò suoi successori Lucio e Gaio, i quali però scomparvero molto giovani, rispettivamente nel 2 d.C. e nel 4 d.C.
Ottaviano allora, sotto la spinta della terza moglie Livia Drusilla, adottò quale successore il figliastro Tiberio Claudio Nerone, i quanto frutto di una precedente unione coniugale di Livia. Per consolidare la successione, Tiberio fu costretto a divorziare dalla donna che amava per sposare Giulia maggiore. Questo aggravò ulteriormente un rapporto già teso da caratteri completamente diversi. Non ebbero figli: Giulia si spense nel 14 d.C., mentre Tiberio succederà ad Ottaviano governando fino alla morte, giunta nel 37 d.C.