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Geta, chi era costui? La sfortunata storia del co-imperatore di Caracalla

Visto che nelle sale italiane è uscito il film Il Gladiatore 2, forse sarebbe bene andare a conoscere meglio Publio Settimio Geta, per la storiografia semplicemente Geta, un uomo che dedicò la sua vita alla (sfortunata e tragica) carriera del co-imperatore.

Chi era Geta?

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Crediti foto: @Louvre Museum , Public domain, via Wikimedia Commons

Quando si parla di imperatori romani, ci si ricorda sempre di Augusto, Nerone, Caracalla, Vespasiano, Costantino, Caligola, Claudio… ma chi si ricorda mai del povero Geta? Nato a Roma il 7 marzo del 189 d.C., era figlio del precedente augusto Settimio Severo e di Giulia Domna. Il suo nome completo era Publio Settimio Geta ed ebbe la malaugurata sorte di essere il fratello di Caracalla.

Praticamente dedicò la sua breve vita all’essere il co-imperatore di qualcun altro, prima del padre e poi del fratello. Visse solo 22 anni, morendo il 26 dicembre 211 dopo essere stato imperatore dal 209 al 211. Una carriera assai breve, a dire il vero. All’epoca della sua nascita il padre non era ancora salito sul gradino più alto del sistema imperiale romano. Egli era ancora un governatore provinciale subordinato a Commodo.

Come molti secondogeniti, anche Geta fu sempre considerato di meno rispetto al primogenito Caracalla (se volete conoscere meglio Caracalla, ne avevamo parlato più diffusamente in questo articolo). Il che non contribuì certo ad alimentare un clima di affetto fra i due fratelli. La madre dovette spesso intervenire per sedare i litigi fra i due. Geta era molto più tranquillo e riflessivo, ben diverso da Caracalla, assai irruento e vendicativo.

Il padre, in realtà, sfruttò a dovere questi due caratteri così diversi. Per esempio, durante le campagne contro i Britanni, portò con sé sul campo di battaglia Caracalla nel ruolo di vicecomandante, mentre Geta, col titolo di “Cesare” rimase nelle retrovie ad amministrare la giustizia.

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Crediti foto: @cgb, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Esteriormente, la famiglia imperiale sembrava perfetta: un imperatore al comando, Caracalla alla guida dell’esercito, Geta che si addossava i compiti amministrativi e burocratici e Giulia Domna che fungeva da consigliere. Ma questa era solo apparenza: le rivalità tra i due fratelli non facevano che aumentare.

Si arrivò così al 211, quando Settimio Severo morì di malattia a Eburacum. I consiglieri imperiali decisero così di far salire al trono insieme Caracalla e Geta, nelle vesti di co-imperatori. I due, dopo aver concluso la pace con i Britanni, tornarono a Roma. Solo che il governo congiunto fu un disastro fin dai primi istanti. Inizialmente, supportati dalla madre e dai consiglieri mantennero una parvenza di unità, ma ben presto si formarono a Roma due fazioni, con i fratelli che, forse, volevano dividere l’impero a metà.

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Crediti foto: @Louvre Museum , CC BY 2.5, via Wikimedia Commons

Le tensioni crebbero fino a quando ad avere la meglio fu Caracalla. Nel dicembre del 2011 Geta fu ucciso dai centurioni del fratello, nonostante si fosse andato a rifugiare dalla madre. Ma Caracalla non si fermò al fratello: uccise tutti i suoi sostenitori e i parenti. Poi, non contento, accusò Geta di aver cospirato per prendere il potere e ucciderlo, dichiarandolo nemico dello Stato e condannandolo alla damnatio memoriae. Il che vuol dire che il nome di Geta fu rimosso da tutte le iscrizioni e i documenti, le sue statue distrutte, il suo volto abraso dalle raffigurazioni e via dicendo.