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Gesù non si chiamava Gesù: allora quale fu il suo vero nome?

Fermi tutti: Gesù non si chiamava Gesù. O meglio, gli esperti adesso sostengono che quello probabilmente non era il nome che lui utilizzava nella sua lingua madre, l’aramaico, per definire se stesso. Gesù Cristo, infatti, sarebbe la versione moderna del suo vero nome. Il che ci sta visto che esso contiene lettere che apparvero nella lingua scritta solamente 1.500 anni dopo la sua morte. Ma fra traduzioni, traslitterazioni e assonanze varie, quale era il suo nome originale?

Gesù si chiamava…

cristo compagnone gesù

Yeshu Nazareen. Almeno, questo secondo gli studiosi coinvolti in questa nuova ricerca. Partiamo dalle basi. Gesù e i suoi discepoli vissero in Giudea, una regione del Levante sotto l’egida dell’Impero romano. Più o meno tutti sono concordi nel sostenere che Gesù nacque e crebbe a Nazareth, una cittadina che si trovava nella parte settentrionale della Galilea.

Così come spiegato al Mail Online dal professore Dineke Houtman, esperto di ebraismo e cristianesimo presso la Protestant Theological University dei Paesi Bassi, non si sa ancora con certezza quale lingua parlasse Gesù. Visto il suo background, però, è verosimile che la lingua di tutti i giorni fosse l’aramaico.

Questa lingua, originaria dell’attuale Siria, si diffuse in tutto il Medio Oriente proprio durante la vita di Gesù. Diversi papiri della Galilea indicano che era questa la lingua predominate fra la popolazione ebraica, il che la rende la sua lingua di uso quotidiano.

gesù

Inoltre le prime versioni greche del Vangelo indicano come Gesù usasse parole aramaiche specifiche, come “abba”, che vuol dire “padre”. L’aramaico e l’ebraico si somigliano, ma sono due lingue distinte. Ai tempi di Gesù l’ebraico era usato di solito per scopi religiosi, un po’ come si faceva durante il Medioevo con il latino in chiesa. Tuttavia l’ebraico non era parlato quotidianamente.

Secondo Houtman, però, Gesù non solo parlava aramaico, ma conosceva sia l’ebraico che il greco. Considerate anche che, nei paesi di lingua anglosassone, il nome diventa Jesus. E la “J” non esisteva all’epoca di Gesù.

Molto verosimilmente il suo nome in aramaico era Yeshua, anche nella forma abbreviata Yeshu. Ulteriori ricerche hanno dimostrato che Yeshua era uno dei nomi più comuni in Galilea durante il primo secolo.

Tuttavia, c’è un’ulteriore complicazione. Ok, forse Gesù in originale si chiamava Yeshua. Ma quale era il suo nome completo? Perché “Cristo” di sicuro non è il cognome di Gesù, come in molti pensano. Si tratta, infatti, di un titolo che vuol dire “Messia” o “l’unto di Dio”.

Durante il periodo romano, le persone di alto rango solitamente avevano re nomi:

  • praenomen: era il nome proprio
  • nomen: era il cognome
  • cognomen: era il soprannome

Tuttavia Gesù era un ebreo di origine povera, dunque non seguiva tale convenzione. Il dottor Marko Marina, storico dell’Università di Zagabria, ha spiegato che possiamo considerare i cognomi come una convenzione relativamente moderna. Non si usavano nei tempi antichi.

All’epoca la maggior parte delle persone non aveva un cognome vero e proprio. Erano invece identificate tramite altri mezzi. Molto usata la parentela, ma anche il luogo di origine o altre caratteristiche distintive. C’era, per esempio Giovanni, figlio di Zebedeo o Maria Maddalena (in quest’ultimo caso verosimilmente indicava che Maria proveniva da un posto chiamato Magdala).

Nella Bibbia spesso Gesù è chiamato Gesù di Nazareth o Gesù il Nazareno, dunque è possibile che usasse questo identificatore geografico per distinguersi dagli altri millemila Yeshua dell’epoca. Quindi, in tale ottica, il suo nome completo poteva essere Yeshua Nazareen.

gesù nome

Ancora più difficile capire come si pronunciasse tutto ciò. Qualcuno sostiene che poteva essere pronunciato come “Yeh-shu” o come “Yay-shu”, con tanto di colpo di glottide finale. Ma molto dipendeva dal parlante. Possibile che Gesù pronunciasse il suo nome come “Yahshua”.

Ma come ha fatto Yeshua a diventare Jesus o Gesù? Molto probabilmente fu tutta colpa della traslitterazione, ovvero quel processo di trasferimento del suono di una parola da una lingua all’altra. Quando gli autori del Vangelo dovettero scrivere il Nuovo Testamento in greco, furono vittime della traslitterazione e cercarono di convertire il nome aramaico Yeshua in qualcosa di più famigliare.

Visto che non avevano a disposizione le lettere adatte per traslitterare correttamente il suono aramaico in quello greco, ecco che Yeshua divenne Iesous. Dal greco, poi, il Nuovo Testamento fu tradotto in latino. Con una nuova traslitterazione, Iesous divenne Iesus e un ulteriore cambiamento moderno ecco che lo trasformò in Jesus nei paesi anglosassoni e in Gesù qui da noi. In alcuni casi, però, il nome originario riuscì a non subire così tante traslitterazioni ed ecco che troviamo quel Yeshua anche come Joshua.