Fotografia di anonimo, aereo della nazionale italiana, 1982. L’Italia è in festa, ha appena aggiunto il suo terzo mondiale al palmares e i suoi eroi stanno rientrando in patria. Sull’aereo del ritorno c’è anche un ospite speciale: Sandro Pertini, il Presidente della Repubblica Italiana dal 1978 al 1985. L’Italia volava sulle ali dell’euforia e sull’aereo di ritorno e, per ammazzare il tempo, si giocò una celeberrima partita a carte.
L’11 luglio del 1982 si concluse il Mundial spagnolo, l’Italia era finalmente vincitrice. Nella finalissima sconfisse l’allora Germania ovest con un secco 3-1. Nel primo tempo, dominato, Antonio Cabrini fallì dal dischetto l’opportunità di portare in vantaggio la nostra nazionale. Si andò negli spogliatoi sul risultato di parità. Tutto si sarebbe deciso nel corso del secondo tempo regolamentare.
All’inizio del secondo frangente, su assist di Gentile, Paolo Rossi firmò il vantaggio italiano, confermandosi uno dei migliori giocatori dell’intero mondiale. Tardelli e Altobelli firmarono le successive due reti. 3-0, risultato in cassaforte. L’urlo di gioia di Tardelli rimarrà nella storia di quel campionato del mondo. A nulla valse il gol del 3-1 di Breitner. L’Italia era di nuovo campione del mondo.
Torniamo però sull’aereo del ritorno. Qui, per ammazzare il tempo, si decise di giocare una partita di scopone. Il portiere titolare Dino Zoff giocò col presidente Pertini, l’allenatore Bearzot giocò invece con Franco Causio. Bearzot però, come ricorda Causio ricordando il punto decisivo della partita, non era un grande giocatore. Il suo posto spettava a Cesare Maldini, allora allenatore in seconda, che si alzò dal tavolo in un momento inopportuno e quindi la partita cominciò senza di lui.
Riportiamo dunque le parole dello stesso Franco Causio: “Io ero in coppia con Bearzot, il presidente con Zoff. Io feci una furbata: calai il sette, pur avendone uno solo. Pertini lo lasciò passare e Bearzot prese il settebello. Abbiamo vinto così quella partita.” C’è anche un curioso video in cui il presidente Pertini si arrabbia con Bearzot per la mossa fatta e con Zoff per averlo fatto perdere.
Nemmeno Pertini infatti era un gran giocatore, e non digerì quella sconfitta. Poco importava però, la vittoria che più contava l’Italia l’aveva ottenuta. Eravamo campioni del mondo per la terza volta e questa partita a carte rimane un simpatico aneddoto di contorno a quel fantastico mondiale e a quella generazione di fenomeni che la nostra nazionale poteva schierare.