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Foto del giorno: Sami, per favore, torna a casa

Foto del giorno: Sami, per favore, torna a casa

Fotografia di anonimo, Belgrado, Jugoslavia, 23 febbraio 1988. Lo scimpanzé Sami, dello zoo di Belgrado, divenne una star internazionale quando, nel febbraio del 1988, riuscì a scappare non una, bensì due volte, dalla sua recinzione. Le sue passeggiate meditative per il centro cittadino sono oggi impresse nella memoria dei belgradesi grazie alle fotografie che vennero scattate per l’occasione, alle trasmissioni delle emittenti televisive nazionali e ad una statua eretta in memoria del primate, ancora oggi spunto di profonde riflessioni.

Foto del giorno: Sami, per favore, torna a casa

Emblematico, a mio avviso, è lo scatto in sovrimpressione. In primo piano si scorgono il direttore dello zoo di Belgrado Vuk Bojović e lo scimpanzé Sami. L’uomo, l’unico di cui l’animale sa di potersi fidare, cerca di convincere la controparte a tornare a casa. Le trattative condotte sul tetto di un garage sortirono un effetto negativo. Dopo quella seconda fuga liberatoria il primate venne sedato e ricondotto nello zoo.

Sami però aveva la ribellione nel sangue. Nato nove anni prima, nel 1979, nello zoo di Osijek, oggi in Croazia, vi trascorse la maggior parte della sua vita prima del trasferimento a Belgrado. Si trattava di un esemplare in ottima salute, dalla sana corporatura e dal pelo spesso. Il cambio d’aria non gli fece un granché bene. Insediatosi nel nuovo recinto messo a disposizione dallo zoo di Belgrado nel gennaio 1988, lo scimpanzé mostrò segni di disorientamento e depressione. Da subito si rifiutò di mangiare. Iniziò a perdere peso e al contempo a manifestare agitazione, se non aperta ostilità contri gli operatori del complesso.

Sami fuga del 1988

L’unico con cui sembrò stringere una primordiale forma di amicizia fu il direttore, il già citato Vuk Bojović. Egli intervenne tempestivamente non appena seppe della prima fuga, avvenuta la sera del 21 febbraio 1988. Sia per bocca dei notiziari che dei funzionari dello zoo, il motivo dell’evasione era da ricondursi alla solitudine sperimentata dall’animale. A Osijek lo scimpanzé aveva una compagna, con la quale aveva anche generato una femmina di nome Zorica. A Belgrado invece non potevano permettersi l’acquisto di una nuova compagna per Sami, ritenendo l’investimento troppo esoso.

Lo scimpanzé camminò un bel po’, girovagando tra l’area nord della città e il centro. Dal cinema Balkan di Belgrado, passando per i tunnel di Terazije – dove 12 vetture della polizia non riuscirono a trattenerlo – il primate si recò infine nel parco Kalemegdan. Avvicinato da Bojović, i due “dialogarono” per qualche minuto. Alla fine il direttore prese per mano Sami e lo convinse a salire sulla sua macchina, con la quale tornarono nello zoo. L’allarme rientrò, ma solo temporaneamente.

Sami direttore zoo di Belgrado

La mattina del 23 febbraio Sami riuscì a fuggire nuovamente dalla sua gabbia. Dopo aver fatto visita ai funzionari nella mensa dello zoo, scatenando il panico, prese la strada che portava alla vicina fabbrica Beko. Lì gli operai tentarono di catturarlo con una rete. Fallirono e anzi lo resero più aggressivo. Lo scimpanzé se la prese con un vagone del tram lì vicino, scuotendolo mentre i passeggeri erano ancora a bordo. La polizia intervenne, anche se non attrezzata a dovere. I tranquillanti adeguati mancavano sia alle forze dell’ordine, sia allo zoo di Belgrado, che si ritrovò a fare richiesta a quello di Osijek. Prima che i dardi giungessero in città, per la seconda volta in due giorni il direttore Bojović cercò di sbrigliare la situazione.

Il secondo round di trattative avvenne sul tetto di un garage. Rispetto alla prima volta, di gran lunga maggiore fu l’afflusso di gente comune e giornalisti. Il pubblico si mise dalla parte del primate, urlando cori in suo favore e slogan quali “Sami, siamo con te” e “Non arrenderti Sami”. Bojović provò a calmare l’animo scontroso di Sami, senza successo. Intorno alle 17:00 la polizia, finalmente dotata dei dardi tranquillanti, sedarono lo scimpanzé e lo catturarono. Fu quello l’ultimo momento di gloria del primate.

Sami statua Belgrado

Sami morì nel 1992. La dipartita fu inaspettata e si scoprì solo successivamente come la causa fu un’infiammazione intestinale non curata. Tanti jugoslavi si immedesimarono nelle gesta sovversive di Sami. Così come l’animale dissidente si era ribellato alla costrizione dello zoo, i cittadini jugoslavi dovevano divincolarsi dalla morsa della dittatura socialcomunista. Un messaggio veicolato soprattutto dalla statua eretta nel 1996 in memoria dello scimpanzé più celebre che lo zoo di Belgrado abbia mai avuto.