Fotografia di Joe Rosenthal, Monte Suribachi, isola di Iwo Jima, Giappone, 23 febbraio 1945. Il fotografo dell’Associated Press immortala 6 soldati americani, Marines per la precisione, nell’atto di innalzare la loro bandiera dopo la vittoria nella Battaglia di Iwo Jima, una delle innumerevoli combattute nel Pacifico contro l’esercito nipponico.
Nota come Iōtō no tatakai, la Battaglia di Iwo Jima vide contrapporsi le forze statunitensi, guidate dall’ammiraglio Raymond Spruance e le truppe dell’esercito imperiale nipponico, alla testa delle quali si trovava il generale Tadamichi Kuribayashi. Ma perché si trattava di uno scontro di dimensioni e importanza non indifferente?
L’isola in questione, insieme ad Hokinawa, era una sorta di bastione difensivo per le altre isole metropolitane dell’Impero del Sol Levante. Proprio in virtù di tale funzione di bastione difensivo, nel periodo precedente al 1944 l’isola fu fortificata abbondantemente. I bombardamenti dell’8 dicembre del 1944 non sortirono l’effetto sperato dagli americani. Iwo Jima resisteva.
Il brutale scontro si protrasse fino al 26 marzo del 1945, quando gli americani ebbero la meglio. Circa 20.000 nipponici persero la vita e ci furono un migliaio di prigionieri. L’intera guarnigione dell’isola era svanita. Anche le truppe USA subirono notevoli perdite, con circa 23.000 fra morti e feriti.
La straordinarietà del conflitto, chiaramente parlando in termini negativi e nefasti, fu nel conteggio delle vittime e nel rapporto fra i due schieramenti. Questo di Iwo Jima fu l’unico scenario nel contesto di scontro nel Pacifico in cui le perdite statunitensi superarono in numero quelle giapponesi. Un indicatore beffardo data la sconfitta nipponica arrivata ugualmente.
In conclusione torniamo alla nostra fotografia odierna e ad una curiosità annessa. Ci furono, quel giorno, due alzabandiera. Il primo di questi avvenne nella mattina di quel 23 febbraio (visibile nella seconda foto), ma quello della foto di Rosenthal è successivo (riportato nella foto in alto). Lo scatto del fotografo dell’Associated Press arrivò solo in un secondo momento ed era perfettamente architettato. In ogni caso si tratta di una foto che segna un’epoca e ricorda una importantissima battaglia del Pacifico.