Fotografia della Acme News Photos, New York, 31 ottobre 1938. Orson Welles cerca di spiegare ai giornalisti che la sua trasmissione radiofonica de La guerra dei mondi era, per l’appunto, solo una trasmissione e non un vero e proprio resoconto di un’invasione aliena. Spiegazione necessaria perché la trasmissione in questione gettò nel panico gli Stati Uniti.
Quel burlone di Orson Welles e La guerra dei mondi
Attore, regista, sceneggiatore e anche gran burlone: ecco chi era Orson Welles. Divenne noto anche per la sua trasmissione radiofonica andata in onda il 30 ottobre 1938. Un giovane Orson Welles, allora aveva solo 23 anni, decise di provare a interpretare a modo suo La guerra dei mondi, romanzo di fantascienza scritto da H. G. Wells e pubblicato originariamente a Londra in 9 puntate nel 1897.
La sua interpretazione consisteva nel recitare il romanzo come se fosse una radiocronaca vera di un’invasione aliena che stava avvenendo proprio in quel momento. Immaginatevi l’epoca: non c’erano i social come adesso, non c’era nessuno che potesse fare debunking velocemente, i mezzi di comunicazione non erano immediati come ora… In molti si affidavano alla radio per avere notizie fresche.
E immaginate ora che da quella radio che di solito vi fornisce aggiornamenti e notizie del giorno, salta fuori qualcuno che, in maniera del tutto seria e credibile, lancia un bollettino che avvisa la popolazione di un’invasione aliena in corso.
Il risultato? Il panico assoluto. Welles fu geniale. Sapeva benissimo che la CBS trasmetteva su frequenze vicine a quella della ben più seguita NBC. In particolare, una trasmissione molto popolare era quella del comico e ventriloquo Edgar Bergen e del suo pupazzo di nome Charlie McCarthy.
Un’altra cosa che Welles sapeva era che Bergen, in un momento preciso della sua trasmissione comica, mandava in onda uno stacchetto musicale. E come facciamo ancora oggi noi quando ci sono stacchi del genere nelle trasmissioni, cosa facevano gli americani? Cambiavano stazione.
Così Welles scelse proprio quell’interruzione per mandare in onda la sua radiocronaca di una presunta invasione aliena degli Stati Uniti. Il tutto seguendo paro paro il romanzo La guerra dei mondi di Wells.
Successo garantito: gli americani caddero in preda al panico, convinti che gli alieni fossero atterrati sulla Terra e pronti a distruggerli tutti. Testimonianze dell’epoca sostengono che un dirigente della CBS, rendendosi conto di quello che Welles stava scatenando, entrò trafelato nella cabina di registrazione a 15 minuti dall’inizio della trasmissione, chiedendo a Welles di interrompere subito quello che stava facendo perché la gente fuori sembrava impazzita dal terrore.
E mentre intanto si palesava anche il direttore generale della CBS, arrivato di corso in ciabatte e accappatoio per intimare a Welles di chiudere tutto, ecco che l’attore rispose che non capiva perché dovesse chiudere, “Devono avere paura, mi lasci continuare”. Pare che disse proprio così, anche se nelle successive interviste dichiarò l’esatto contrario.
Qualcuno sostiene che Welles pensasse addirittura che l’adattamento fosse alquanto noioso e che non aveva avuto intenzione di lanciarlo, ma fu costretto a farlo perché non aveva altro da mandare in onda.
E mentre nella stazione radiofonica si consumava un dramma a suon di ciabatte e accappatoi, ecco che fuori la gente impazziva dal terrore. Ingannati dal fatto che Welles aveva interpretato il romanzo come se fosse una reale radiocronaca, molti credettero a quel notiziario speciale che andava a sovrapporsi a tratti ad altri programmi presenti nel palinsesto, proprio come se stesse fornendo aggiornamenti reali in merito all’atterraggio di astronavi aliene a Grovers Mill, nel New Jersey.
Di sicuro Welles non si aspettava un risultato del genere. E infatti trascorse i giorni successivi a spiegare ai giornalisti che si era trattato solamente di un adattamento radiofonico. E ironizzando che per quello che aveva fatto, in teoria sarebbe dovuto finire in prigione, ma al contrario era finito a Hollywood. La RKO, infatti, gli propose un contratto per ben tre film.
A proposito, se non avete tempo di rileggervi il libro di Wells, sappiate che Welles fu solo il primo ad adattare il romanzo. Parlando solo dei film, nel 1953 ci pensò Byron Haskin, mentre nel 2005 The Asylum ci deliziò con War of the Worlds – L’invasione e, sempre nel medesimo anno, pure Steven Spielberg si cimentò con La guerra dei mondi, con protagonista l’inossidabile Tom Cruise nei panni del protagonista, il padre di una alquanto urlatrice Dakota Fanning, il cui personaggio avrebbe potuto tranquillamente scacciare gli alieni da sola a suon di strilli.