Fotografia di Luiz Garcia, Casa dei sette camini, Madrid, Spagna, 25 gennaio 2008. Quella che vedete in foto e che sembra una normalissima abitazione storica è in realtà la celebre Casa dei sette camini (Casa de las Siete Chimeneas) che si trova a Madrid, al n. 1 di Plaza del Rey. Questa dimora signorile è diventata famosa anche per una storia di fantasmi e misteriose sparizioni ad essa associate.
La Casa dei sette camini e il suo fantasma
Nel caso vi capiti di passare da Madrid, fate un salto anche alla Casa dei sette camini. Si tratta di un edificio del XVI secolo, costruito con mattoni rossi e sui cui spiccano sette comignoli. La leggenda vuole che fu Filippo II a ordinarne la costruzione: gli serviva assolutamente un posto dove condurre in segreto le sue tresche amorose. In particolar modo, pare che si invaghì così tanto di Elena, una dama del palazzo, da spingersi a donarle la casa. In questo modo pensava di tenere la sua relazione clandestina al riparo da sguardi indiscreti.
Speranza vana, visto che le sue visite non passarono certo in sordina. Così, per mettere a tacere le maldicenze, fu costretto a dare Elena in sposa al capitano Zapata, uno dei suoi ufficiali. Il problema, però, è che Elena e Zapata si innamorarono. Filippo di sicuro non aveva previsto questo risvolto. L’amore fra i due fu tale che Elena si allontanò dal re.
Purtroppo per i due, però, l’idillio durò pochissimo. Zapata, infatti, morì durante la battaglia di San Quintino. Potete ben immaginare cosa successe dopo. Elena si disperò, pianse e languì per amore. E alcune teorie sostengono che, fra un lamento e l’altro, diete anche alla luce una bambina. Anche se non tutti sono concordi sul fatto che tale figlia sia mai esistita.
Così come non sono tutti concordi sul fatto che Elena morì poi di morte naturale. Pare che alcuni servi sostennero come sul suo corpo fossero presenti i segni di ferite da pugnale. Qualcuno sostenne anche che fu il re a decretarne la morte, in modo da evitare l’imbarazzo di una progenie illegittima.
Tuttavia alla fine fu il padre di Elena ad essere incolpato della morte della figlia. L’uomo però si impiccò e non è ben chiaro se lo fece perché in realtà era innocente e non poteva sopportare queste accuse o se a causa dei sensi di colpa. Fra l’altro si impiccò nella casa in cui la figlia era morta.
Così Filippo II decise che era tempo di indagare su queste morti. Solo che, fra lo stupore di tutti, nessuno riuscì a trovare il corpo di Elena. Di lei praticamente non era rimasto più niente.
Trascorsero gli anni e gli abitanti di Madrid cominciarono a notare qualcosa di strano. Talvolta, quando la luna era alta nel cielo, sul tetto della Casa dei sette camini si poteva vedere una donna molto bella, coperta con un tessuto bianco e che camminava sul tetto fino al punto in cui era possibile vedere l’Alcazar. Arrivata qui, la figura si inginocchiava e si colpita il petto, salvo poi sparire di nuovo nel nulla.
I cittadini sostenevano che quello fosse il fantasma della figlia di Elena e del re. Durante quelle notti, l’apparizione faceva la sua comparsa sul tetto per ricordare a tutti la colpa del re.
Ma la storia non finisce qui. Nel XIX secolo, la banca di Castiglia decise di restaurare l’edificio. Proprio durante i lavori, gli operai trovarono lo scheletro di una donna. Vicino ai resti erano presenti alcune monete d’oro risalenti al XVI secolo. Era lo scheletro di Elena? Della donna sui tetti? Della figlia del re? Chi aveva seppellito lì quei resti? Probabilmente nessuno lo saprà mai, anche perché in questo caso storia e leggenda si sono intrecciate strettamente fra di loro.