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Foto del giorno: Mendeleev, uno dei papà della tavola periodica degli elementi

Fotografia di Neznámý fotograf z roku, 21 agosto 1890, fregata da guerra Pamjat Azov. Nella foto possiamo vedere Dmitry Ivanovich Mendeleev insieme a suo figlio Vladimir, a bordo della fregata da guerra Pamjat Azov, poco prima di salpare per l’Estremo Oriente. Mendeleev è considerato uno dei “papà” della tavola periodica degli elementi. Già, perché in realtà diversi scienziati contribuirono a creare la tavola periodica attuale.

Mendeleev e la tavola periodica degli elementi

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Crediti foto: @Neznámý fotograf z roku 1890, Public domain, via Wikimedia Commons

La tavola periodica degli elementi, anche nota come tavola periodica o tavola di Mendeleev, non è niente altro che uno schema in cui sono ordinati gli elementi chimici. L’ordine è dato dal loro numero atomico Z e dal numero di elettroni presenti negli orbitali atomici.

Per farla breve: mentre venivano scoperti sempre nuovi elementi chimici, ad un certo punto gli scienziati si resero conto che era necessario organizzarli in qualche modo, in modo da raggrupparli seguendo tutti lo stesso criterio. Così diversi ricercatori crearono ciascuno la propria lista.

Johann Wolfgang Döbereiner ci provò nel 1817 a creare una lista, raggruppando gli elementi a tre a tre. Così i successivi scienziati proseguirono in questa direzione fino a quando arrivò in scena Dmitrij Ivanovič Mendeleev che ordinò gli elementi in base al peso atomico. Inoltre, sfruttando la periodicità delle proprietà chimiche, riuscì a riunire negli stessi gruppi gli elementi che avevano proprietà chimiche similari.

Anche il chimico tedesco Julius Lothar Meyer creò qualcosa di similare. Ma fu poi nel 1913 che, a causa di alcune incongruenze (fra cui anche la presenza di isotopi), il fisico Henry Moseley propose di raggrupparli in base al numero atomico. All’epoca la tavola presentava dei buchi, per lasciare spazio a elementi chimici che sarebbero stati scoperti solamente negli anni futuri.

Fra l’altro l’ultimo elemento scoperto è l’oganesson o oganesso, elemento chimico con numero atomico 118 e con simbolo Og. Si tratta di un elemento superpesante sintetio, introdotto nella tavola periodica solamente nel 2015.

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Crediti foto: @Peo at the Danish language Wikipedia, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

Ma torniamo a Mendeleev. Nato l’8 febbraio 1834 a Tobol’sk, in Siberia, morì a San Pietroburgo il 2 febbraio 1907. Figlio del direttore del Ginnasio della città e nipote di un pope, Mendellev, sin da giovane, ebbe sempre problemi di vista. Dunque non poteva lavorare per aiutare la famiglia. La madre, così, per cercare di sbarcare il lunario, iniziò a gestire una vetreria cedutale dal fratello.

Mendeleev iniziò a 13 anni a frequentare il Ginnasio, solo dopo la morte del padre e un incendio scoppiato nella fabbrica della madre. Ma la famiglia si ridusse ben presto in povertà e fu costretta a trasferirsi a San Pietroburgo. Qui Mendeleev decise di entrare nel Grande Istituto Pedagogico. Laureatosi, gli fu diagnostica la tubercolosi, cosa che lo costrinse a trasferirsi in Crimea.

Qui si rimise in salute, diventando il membro di spicco del ginnasio di Sinferopoli. Tornato a San Pietroburgo nel 1867, ecco che iniziò a lavorare alla capillarità dei liquidi e allo spettroscopio. Trovò anche il tempo di sposarsi, una prima volta nel 1862, poi di divorziare nel 1881 e di risposarsi nel 1882.

In quegli anni fu anche il protagonista di uno strano aneddoto. Mendeleev, nel 1860, si trovava in Italia insieme al chimico russo Zinin e al chimico e musicista Borodin. Mentre il terzetto si trovava vicino a Verona, la polizia austriaca iniziò a inseguirli. Un condannato per reati politici era scappato di prigione e si trovava in zona. Solo che la polizia austriaca scambiò Borodin per il detenuto.

Così i poliziotti li fermarono e iniziarono a interrogarli, intenzionati ad arrestarli. Solo che alla fine la polizia si convinse che erano davvero degli scienziati russi e li lasciarono andare. Viaggiarono così su una carrozza, insieme ad altre persone, tornando nel Regno di Sardegna. Qui la gente iniziò ad avvicinarsi alla carrozza, esultando e cantando. Perché? Beh, con grande sorpresa del terzetto, il fuggitivo aveva effettivamente viaggiato insieme a loro sulla carrozza, non venendo notato dalla polizia e riuscendo così a sfuggire agli Austriaci.

Tornato a casa, nel 1863 Mendeleev divenne professore di Chimica presso l’Istituto Tecnologico di San Pietroburgo e l’Università statale di San Pietroburgo. Il dottorato di ricerca arrivò nel 1865, mentre la cattedra di ruolo nel 1867.

Nel 1868 iniziò, poi, a scrivere il libro Principi di chimica, dove cercava di dare un senso logico, creando uno schema, per i 63 elementi chimici fino ad allora scoperti. Decise di ordinarli secondo il peso atomico, lasciando degli spazi vuoti per gli elementi ancora sconosciuti.

Ne 1869 Mendellev poté così presentare la relazione L’interdipendenza fra le proprietà dei pesi atomici degli elementi alla Società Chimica Russa, fra l’altro da lui stesso fondata. Senza sapere, però, che Meyer nel 1864 e Newlands nel 1865 avevano tentato progetti similari. Con l’importante differenza, però, che le loro tavole non permettevano di prevedere nuovi elementi non scoperti. Mentre la tavola di Mendeleev sì.

Il che permise, anni dopo, di inserire correttamente nella tavola periodica tre elementi sconosciuti ai tempi di Mendeleev, lo scandio, il gallio e il germanio.

tavola periodica
Crediti foto: @AGeremia, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Nonostante l’evidente genialità, Mendeleev non fu mai ammesso all’Accademia russa delle scienze. Perché? Beh, a causa dello scandalo provocato dal suo secondo matrimonio, un anno dopo il divorzio (avrebbe dovuto aspettare sette anni prima di risposarsi, secondo i dettami dell’epoca). Nel 1890, poi, diede le dimissioni quando il governo russo rifiutò la proposta dei suoi studenti di riformare gli studi.

Tuttavia nel 1893 fu nominato direttore dell’Ufficio Pesi e Misure. Fra l’altro c’è un altro aneddoto che sostiene che, grazie a questo suo ruolo, fu lui l’autore nel 1894 delle norme che regolamentano la produzione della vodka.