Storia Che Passione
tilacino benjamin

Foto del giorno: l’ultimo dei tilacino

Fotografia di Benjamin A. Sheppard, Hobart Zoo, Tasmania, Australia, 1928. Nella foto potete notare uno degli ultimi tilacino sopravvissuti in cattività. Questo perché si ritiene che la specie sia ormai estinta. Anche se c’è chi spera sempre che qualche esemplare sia sopravvissuto in natura e si nasconda da qualche parte. La vedo dura…

La triste storia dei tilacino

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Crediti foto: @Benjamin A. Sheppard., Public domain, via Wikimedia Commons

Prima di tutto: cos’è un tilacino? Il suo nome scientifico è Thylacinus cynocephalus ed è noto, oltre che come tilacino, anche come lupo della Tasmania (da non confondere col diavolo della Tasmania), lupo australe, lupo marsupiale e tigre della Tasmania. Si tratta di un marsupiale carnivoro originario dell’Australia, della Tasmania e della Nuova Guinea. Purtroppo la sua specie si è estinta durante la prima metà del XX secolo, quindi molto recentemente.

Fra l’altro era anche l’ultima specie vivente della famiglia Thylacinidae, il marsupiale carnivoro più grande di tutti e, prima dell’arrivo del dingo 3.500 anni fa, il predatore più grande dell’Oceania.

Il tilacino era considerato un superpredatore. Assomiglia parecchio a un cane, ma l’ultimo antenato comune con i canidi risale a 160 milioni di anni fa. Questo è dunque un caso di convergenza evolutiva, visto che in realtà i suoi parenti più prossimi non sono i cani, bensì i diavoli della Tasmania e il numbat.

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Crediti foto: @Tucker, Public domain, via Wikimedia Commons

La specie scomparve in Australia ancora prima dell’arrivo dei coloni europei. Sopravvisse fino agli anni Trenta in Tasmania. Ma qui, un po’ come succede coi il lupo qui da noi, era considerato un pericolo per gli allevamenti. Per questo gli venne data una caccia spietata, cosa che, insieme alla perdita dell’habitat e alla competizione col dingo, ne causò l’estinzione.

Sappiamo che l’ultima uccisione di un tilacino selvatico fu quella del 1930 ad opera del fattore Wilf Batty. Ma l’ultimo tilacino in cattività fu Benjamin. Catturato nel 1933 nella Florentine Valley, era ospitato presso lo zoo di Hobart.

A dire il vero il nome non è ben certo. Pare che gli venne dato solamente nel 1968. Frank Darby, che dichiarava di essere un guardiano dello zoo dell’epoca, sostenne che lo staff lo chiamasse così. Ma non solo non esistono prove di ciò, ma anche Alison Reid, all’epoca curatrice dello zoo e Michael Sharland, pubblicista dello zoo, smentirono più volte questa storia. Essi sostennero al contrario che Darby non facesse neppure parte dello staff dello zoo.

Discutibile anche la questione del sesso di Benjamin. Darby sosteneva che fosse un maschio, ma dalle foto sembrava trattarsi di una femmina. Ma le analisi di un video del 1933 mostrano chiaramente la presenza dello scroto. Dunque Darby, almeno su questo, aveva ragione. In realtà c’è anche un po’ di confusione riguardo alle foto. Se andiamo a leggere quanto sostenuto dallo scatto in apertura, quello sarebbe Benjamin, l’ultimo tilacino in cattività. Però, nella descrizione della foto, viene detto che fu scattata nel 1928. Ma le fonti sostengono che Benjamin fu catturato solamente nel 1933. Quindi c’è una prima discrepanza.

Nella didascalia, poi, si sostiene che Benjamin sia morto il giorno dopo lo scatto, quindi sempre nel 1928. Ma altre fonti sostengono che Benjamin morì il 7 settembre 1936. Quindi c’è più di qualche discordanza di informazioni in merito.

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Crediti foto: @Frank Baker, Public domain, via Wikimedia Commons

Comunque sia, pare che Benjamin morì per via del rigido clima notturno. La forte escursione termica fra giorno e notte per lui fu fatale. Fra l’altro, solamente 59 giorni prima della sua morte, il 10 luglio 1936, il governo della Tasmania aveva dichiarato ufficialmente lo status di specie in pericolo di estinzione del tilacino. Ma troppo tardi.

Benjamin, nonostante questi problemini con le date, è considerato l’ultimo esemplare di tilacino ufficialmente documentato. Probabilmente qualche esemplare sopravvisse in natura fino agli anni Sessanta, ma da allora, nonostante le voci di avvistamenti e il ritrovamento di impronte e feci compatibili con questa specie, non ci fu nessuna segnalazione ufficiale. Lo IUCN, però, ne decretò l’estinzione solamente nel 1982, mentre la Tasmania nel 1986.