Fotografia di anonimo, luogo sconosciuto, 1918 circa. La foto, presente nel volume dal titolo “The people’s war book; history, cyclopaedia and chronology of the great world war”, pare che sia un raro scatto dell’U-boot tedesco noto come U-65. Nonostante con questo nome siano indicati diversi sottomarini tedeschi, oggi vogliamo concentrarci sull’SM U-65 di tipo UB III di cui non solo non si conoscono le cause della scomparsa, ma la cui storia è intrecciata con maledizioni e fantasmi vari.
Storie di ordinarie infestazioni spiritiche sull’U-65

Breve recap della storia di questo inquietante sottomarino. L’U-65 era un sottomarino costruito dalla Marina imperiale tedesca durante la Prima Guerra Mondiale. Ordinato nel 1916, la sua costruzione avvenne nel cantiere navale Vulkan Werke di Amburgo. Il varo risale al 26 giugno 1917 e il 18 agosto del medesimo anno, sotto il comando del Kapitanleutnant Martin Schelle, iniziò la sua missione. La quale consisteva nell’affondare navi nemiche, ovviamente.
Solo che, dal 14 luglio 1918, del sottomarino si persero le tracce al largo di Padstow, in Cornovaglia. E nessuno seppe il perché per molto tempo. Dispersi anche tutti e 37 i membri dell’equipaggio. In realtà il sottomarino è stato ritrovato poi nel 2004. La serie televisiva Wreck Detectives, infatti, stava studiando il relitto di un U-boot mai identificato. E pare che quel sottomarino fosse proprio il disperso U-65.
Successive ispezioni del relitto non hanno trovato prove evidenti dell’affondamento a causa di armi. Anche se non è escluso che l’esplosione di bombe di profondità non possa aver danneggiato i sistemi interni, causando l’affondamento e non essendo visibili dall’esterno. Il fatto che il portello di poppa risultasse aperto, indica che l’equipaggio cercò di scappare.
La sua scoperta ha inoltre smentito la teoria precedente che voleva fosse affondato a seguito dell’esplosione di un siluro dello stesso sottomarino. Finita la breve cronistoria di questo sommergibile che, nel corso della sua breve carriera, danneggiò sei navi e ne affondò altre sette, ecco che l’U-65 divenne noto anche per alcune storie di fantasmi e maledizioni varie.
Facendo mente locale, la stessa costruzione del sommergibile fu funestata da una serie di incidenti che potrebbero aver contribuito a generare l’aura spettrale di questo sottomarino. Per esempio, già durante la fase di costruzione, tre membri dell’equipaggio morirono asfissiati a causa della fuoriuscita di gas nella sala macchine. Altri due, invece, morirono schiacciati dal crollo di una trave.

Ma non pensiate che sia finita qui. Durante i test fatti per valutarne la capacità di navigazione, un altro membro dell’equipaggio, mentre stava ispezionando i portelli, cadde in mare e di lui non si seppe più niente. Peggio poteva andare durante la prima immersione di prova. Uno dei serbatoi di zavorra, infatti, si ruppe e il sottomarino colò a picco, adagiandosi sul fondo del mare.
L’equipaggio non aveva mezzi per poter produrre altro ossigeno e sarebbe potuto morire lì, sul fondo del mare, se non fosse riuscito, dopo ben 12 ore, a ripristinare la galleggiabilità del sottomarino e riportarlo a galla.
Se è vero che, forse, all’epoca le norme di sicurezza erano alquanto impalpabili, ecco che questa lunga sequela di incidenti prima ancora di iniziare la missione, potrebbe aver dato origine alle voci secondo la quale il sottomarino era maledetto. Anzi: ad un certo punto, nessun marinaio volle più salire a bordo o essere assegnato a questo sottomarino. Così la Marina imperiale tedesca dovette chiamare un prete a bordo per esorcizzare la nave.

Tony Allan, nel libro “Tales of Real Haunting”, ha raccontato come un ufficiale americano spiegasse di aver visto qualcuno in piedi sul ponte prima che l’U-65 affondasse. La figura indossava un soprabito da ufficiale tedesco e stava in piedi vicino alla prua, a braccia conserte. Voci sostengono che fosse l’ultima apparizione del fantasma del tenente Richter, uno dei spiriti più famosi del sottomarino, ucciso quando un siluro esplose anzitempo sull’U-boot.
Se però vogliamo rimanere maggiormente coi piedi per terra, ecco che secondo i ricercatori George Behe e Michael Goss, tutte queste storie di fantasmi e maledizioni non furono niente altro che un’invenzione del giornalista Hector Charles Bywater. Secondo gli studiosi, prima degli scritti di Bywater, non ci sono prove certe in merito a queste dicerie.
Ah, prima che protestiate per le foto: quella di copertina è accreditata all’U-65, le altre due si riferiscono ad altri U-Boot. Anche perché non è che esistano tutte queste foto dell’epoca di tali sottomarini.