Fotografia di Taro Taylor, eruzione del vulcano Tavurvur, 19 agosto 2008. Nella foto potete vedere una delle numerose eruzioni del vulcano Tavurvur, uno degli sfiatatoi principali della Caldera di Rabaul. Si tratta di uno stratovulcano che sorge sul lato orientale della Caldera. E una delle sue eruzioni ha letteralmente distrutto la città di Rabaul, nel 1994.
Le eruzioni del Tavurvur
Come anticipavamo, il Tavurvur è uno stratovulcano attivo che si trova vicino a Rabaul, sull’isola di New Britain, in Papua Nuova Guinea. In realtà è una delle principali bocche della Caldera di Rabaul, anzi, è il suo vulcano più attivo. Gli altri sfiati sono rappresentati dal Rabalanakaia, un altro stratovulcano e dal Volcan, un cono di pomice.
Il fianco più esterno della vetta più alta è rappresentato da uno scudo piroplastico simmetrico, alto 688 metri, formato da un deposito di flussi piroclastici. Visto che lo scudo piroclastico manca lungo il bordo della caldera, è possibile che questi si trovi sott’acqua, proprio sul fondo della caldera.
Numerose le eruzioni ascritte a tali vulcani. In epoca antica, si pensa che l’eruzione registrata nel 535 d.C. potrebbe essere quella che modificò il clima anche a distanze notevoli, così come raccontato dalle cronache del regno dell’imperatore bizantino Giustiniano I (forse l’evento contribuì anche al diffondersi della Peste Giustianiana). Tuttavia si ipotizza che tale sconvolgimento climatico possa essere il frutto anche di altri vulcani, fra cui l’Ilopango a El Salvador, nell’America Centrale.
Ma i vulcani della caldera eruttarono anche nel 683 d.C. (forse causando l’insenatura marina che ancora adesso si nota nella caldera), nel 1878 e, soprattutto, nel 1937. All’epoca eruttarono sia il Tavurvur che il Volcan, uccidendo 508 persone.
Negli anni Cinquanta, proprio sulla cresta settentrionale della caldera, costruirono un osservatorio vulcanologico. Ma i due vulcani principali non avevano finito la loro opera. Il 19 settembre 1994 eruttarono nuovamente, distruggendo l’aeroporto e la città di Rabaul. Fortunatamente, però, memori delle eruzioni precedenti, la popolazione era preparata e solamente cinque persone rimasero uccisero, nonostante la maggior parte della città fosse in rovina. Fra l’altro una delle morti fu causata da un fulmine scatenatosi durante la caduta della nube di cenere vulcanica.
Da allora il Volcan è rimasto silente, ma non così il Tavurvur che, il 7 ottobre 2006, eruttò di nuovo. L’esplosione fu così forte da distruggere le finestre a 12 chilometri di distanza e riversando nell’atmosfera una colonna di cenere alta 18 km.
Un’altra eruzione è quella del 2009, fra l’altro filmata dalla BBC. Nel 2010 il Tavurvur ricominciò a brontolare, ma senza emissioni di ceneri, solo con qualche scossetta e l’emissione di vapore bianco. Questo almeno nel corso dei primi mesi del 2010. Perché arrivati a luglio, le scosse sismiche aumentarono di frequenza e intensità, per arrivare poi il 23 luglio a una nuova eruzione, con emissione di fumo prima bianco e poi grigio-rosato. Il tutto seguito da caduta di cenere e sismicità di grado variabile.
Successivamente, il cono del Tavurvur sembrò placarsi. Non fosse che nel 2013, ci fu qualche segno di attività, seguita da una nuova pausa fino all’agosto del 2014, quando il vulcano si scatenò in una nuova eruzione. Le nubi di cenere furono così grandi che anche i voli nello spazio aereo australiano furono bloccati. Tutti i residenti vicino al vulcano furono evacuati.