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targa con le lettere immagine auto

Foto del giorno: la prima targa con le lettere e la sua curiosa combinazione

Fotografia di anonimo, Milano, 7 aprile del 1965. Arriva la prima lettera nelle targhe delle automobili italiane, segnando un punto decisivo nello sviluppo futuro di questo ambito. Ma per spiegare al meglio il curioso gioco di lettere e numeri dato dalla prima targa contenente una lettera, dobbiamo far cominciare la nostra narrazione da un po’ prima.

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Le targhe automobilistiche nascono in Francia, nel 1893. Da quel momento divengono un elemento imprescindibile via via in tutto il mondo. Si tratta di vere e proprie carte d’identità dei veicoli che attestano la validità e la proprietà dei medesimi. Ma questi pratici ed utilissimi oggetti non ebbero sempre la stessa forma. Vediamone insieme qualche variazione.

Alla fine dell’Ottocento inizia anche la storia italiana dalle targhe. In principio queste riportavano il nome della città da cui provenivano le automobili ed un numero progressivamente crescente. Il tutto fino al 1927. Nel Ventennio ci fu il primo grande stravolgimento (non solo delle targhe). Venne stabilito un nuovo sistema.

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La nuova norma prevedeva la sigla abbreviata della provincia di provenienza, e non più il nome della città, seguito da un numero. Questo era compreso da un numero tra uno ed un milione circa, quindi due lettere più 6 cifre. Si trattava comunque in ogni caso di codici alfanumerici che garantivano innumerevoli combinazioni possibili. Importante era anche il colore, chiaramente nero.

Questa tipologia di colore, nonostante il fascio littorio venne rimosso e sostituito prima dal simbolo dei mutilati di guerra e poi da quello della Repubblica Italiana, rimase in auge ancora a lungo. Solo nel 1985 si tornò alle targhe bianche con caratteri neri. Arriviamo allora alla data ed alla fotografia che ci interessa oggi.

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Nel 1965 cosa cambiò? Sostanzialmente, di fianco alla sigla di provenienza dell’auto, si aggiunse una lettera, nel caso in questione una “A”. Sull’Alfa Romeno Giulia TI del direttore del Corriere della Sera, proveniente da Milano, diede vita ad un curioso gioco di parole, coronato dalla presenza di un gatto nella foto. La targa recitava “MI A00000“.