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Foto del giorno: la grotta di Krubera, l'abisso conosciuto più profondo al mondo

Foto del giorno: la grotta di Krubera, l’abisso conosciuto più profondo al mondo

Fotografia di anonimo, grotta di Krubera, Abcasia, Georgia, 2010 circa. Nello scatto uno speleologo è in procinto di calarsi nelle profondità della grotta di Krubera, anche detta grotta di Voronya. Situato sul massiccio dell’Arabika, in Abcasia, Krubera è l’abisso conosciuto più profondo al mondo. I suoi -2.224 metri rappresentano un primato di grandissimo interesse, anche e soprattutto in ambito scientifico. Benché il lato tecnico della vicenda sia di enorme importanza, per deformazione professionale non possiamo esimerci dal raccontarvi la sua storia.

Foto del giorno: la grotta di Krubera, l'abisso conosciuto più profondo al mondo

Il primo in assoluto a riportare informazioni sulla grotta fu lo speleologo francese Édouard-Alfred Martel. Egli visitò il massiccio dell’Arabika, nel Caucaso occidentale, durante il primo decennio del XX secolo. Nei suoi resoconti si può trovare qualche accenno inerente la cava, nulla più. Pochissimi anni dopo, un abilissimo geologo di nome Alexander Alexandrovich Kruber (1871-1941), padre della carsologia russa, studiò la stessa area geografica. L’esperienza occupò il biennio 1909-10, dopo il quale redasse e pubblicò monografie sulla “particolare morfologia dell’Arabika”, affermando come fosse auspicabile il ritrovamento di un complesso sistema sotterraneo di caverne e condotti. Così fu, ma cinquant’anni dopo la previsione.

grotta di Krubera Alexander Kruber XIX secolo

Nei primi anni ’60 geografi georgiani guidati da Levan Maruashvili, in missione esplorativa sul già citato massiccio caucasico, decisero di calarsi in una grotta che aveva attirato la loro attenzione, per via di una profondità non meglio calcolabile. Scesero per circa 50 o 60 metri, salvo poi risalire. Compresero l’entità della questione e comunicarono la scoperta, ribattezzando il pozzo “grotta di Krubera” in onore di Alexander Kruber.

grotta di Krubera missioni di esplorazione

A causa della complessità del sistema di cunicoli, la verticalità estrema e le conseguenti difficoltà logistiche per decenni, è stato impossibile raggiungere i suoi livelli più profondi. L’imbocco quindi rimase ignorato per i successivi vent’anni. Nel 1980 gli ucraini del Kiev Speleological Club, guidati da Alexander Klimchouk, iniziarono ad approfondire (è il caso di dirlo) la conoscenza della cava e di molte altre simili per conformazione. Entro la fine del decennio, il team di esploratori e speleologi ucraini determinò due cose:

  • Che la grotta fosse in realtà parte di un sistema di cunicoli diramati sotto il massiccio.
  • Che il limite di 350 metri di profondità fosse un ostacolo parziale, una sorta di “tappo” oltre il quale la cavità si sarebbe snodata ulteriormente. Avevano ragione.

Durante questo periodo la grotta ricevette il suo nome alternativo, grotta Voronya (dei corvi), a causa del numero di corvi che nidificavano nel pozzo d’ingresso. I vari conflitti politici ed etnici in Abcasia interruppero per gran parte degli anni ’90 le esplorazioni, che ripresero all’indomani del nuovo millennio. Un primo grandioso traguardo fu raggiunto nel 2001, quando la spedizione Ukr.SA (nata da una collaborazione ucraino-spagnola) toccò i -1.710 metri di profondità in uno dei rami principali della cavità. Quel dato la rese all’epoca la grotta più profonda del mondo e la prima ad esserlo all’infuori dell’Europa occidentale.

grotta di Krubera mappa complesso sotterraneo

Di nuovo la Ukr.SA (a cui parteciparono anche speleologi francesi, russi, moldavi e britannici) stabilì nel 2004 un nuovo record. Toccarono in quell’anno quota -2.080 metri, grazie all’esplorazione di un sifone allagato sempre sul ramo principale. Penultima data di rilievo storico-scientifico è il 2012. Un team di 59 persone ha trascorso un mese intero a calarsi di continuo nella grotta di Krubera. La novità, in questa spedizione, è stata l’allestimento di campi base sotterranei, così da creare dei progressivi “punti d’approdo” dai quali poter proseguire con maggiore facilità. Lo speleologo subacqueo ucraino Gennady Samokhin toccò per l’occasione i -2.199 metri. Ulteriori e recentissimi rilevazioni (i dati sono del 2024) hanno stabilito che la profondità massima del complesso Krubera-Voronya è di -2.224 metri.

grotta di Krubera speleologo all'imbocco

Giusto per rendere giustizia all’estrema laboriosità che c’è dietro queste spedizioni, possiamo snocciolare alcuni dati. Per raggiungere il punto più profondo ad oggi toccato, è necessaria una permanenza media nella grotta di circa due settimane (per entrare ed uscire). Bisogna avere a che fare con ripide discese, ma anche con fiumi e laghi sotterranei da oltrepassare in immersione. Le temperature sono perennemente prossime allo zero e non è possibile cimentarsi nell’impresa senza una coordinazione millimetrica e lungamente pianificata dai membri partecipanti.