Fotografia di Nikos Economopoulos, Yozgat (Turchia centrale), 1990. Durante una contestazione politica nella città di Yozgat, una farfalla si posa sulla spalla di un inconsapevole manifestante. Lo scatto di Economopoulos è quasi istintivo, eseguito nel momento in cui l’uomo percepisce a malapena una presenza estranea dietro di lui, ragion per cui la foto assume questa sua “spontaneità”. Magistrale è il contrasto tra la quiete simboleggiata dall’insetto e il caos, incarnato dalla protesta di natura politica.
Il contesto merita qualche parola in più. La Turchia dei primi anni ’90 era un paese che dal punto di vista socio-politico alternava momenti di grande instabilità a periodi di apparente distensione. Da poco era terminato l’ottennale mandato di Kenan Evren come Presidente della Repubblica turca, carica ottenuta grazie ad un golpe militare avvenuto il 2 ottobre 1980. Evren lasciò il posto al burocrate ed economista, nonché due volte primo ministro turco, Turgut Özal (presidente dal 1989 al 1993). Sotto la nuova presidenza – che pure era accettata e rispettata da quasi tutto lo spettro politico – non mancarono contestazioni reciproche tra i partiti maggioritari del paese.
Una di queste venne organizzata proprio nella primavera del 1990 dai sostenitori dell’oramai defunto secondo presidente İsmet İnönü (venuto a mancare nel 1974), colui sul quale gravò la pesante eredità di Mustafa Kemal Atatürk. La protesta pre-elettorale di Yozgat si svolse in un clima teso per via della contigua presenza di oppositori di estrazione radicale.
Il fotografo greco Nikos Economopoulos captò l’elettricità nell’aria, sentì odore di imminente violenza. Con la macchina fotografica tra le mani sostò dietro un trentenne dalla camicia in cotone dalle large righe orizzontali, non pensando che quella persona sarebbe divenuta co-protagonista di uno scatto destinato a scrivere una pagina di storia contemporanea.
La folla agitata, gli slogan urlati nell’altoparlante provenienti da ambo gli schieramenti, la piazza che sembrava sul punto di esplodere da un momento all’altro. Una tempesta ad orologeria, vanificata per un secondo da un singolo e singolare episodio, una goccia d’acqua caduta in un mare di fuoco. Una farfalla bicolore si poggiò sulla spalla dell’adulto. Economopoulos si mosse silenziosamente verso il duplice soggetto dello scatto, immortalando l’iconico momento.
Come nel più limpido degli ossimori, lo sguardo sospettoso coesiste con la serenità trasmessa da quell’essere leggiadro. Il suo tocco delicato è l’emblema di una fugace quiete, in grado di attecchire solo nell’animo dei pochi che osservano. Ed è per questo che la fotografia di Economopoulos è speciale, poiché permette ad una platea infinitamente più corposa di godere di quell’effimera pace.