Storia Che Passione
Foto del giorno: la disperazione di un padre kosovaro

Foto del giorno: la disperazione di un padre kosovaro

Fotografia di Peter Turnley, Mitrovica, Kosovo, 1999. Mustafa Xaja, un padre kosovaro-albanese mostra la fotografia dei suoi due figli dispersi durante i violenti scontri armati in Kosovo, nel 1999. Esplicita, diretta e impattante è la carica emotiva della fotografia. Il dramma di un padre prima che di un uomo, costretto dalla guerra a vivere una delle esperienze più logoranti e psicologicamente destabilizzanti: la perdita, forse temporanea, forse definitiva, dei suoi amati figli. In poche parole, disperazione.

Foto del giorno: la disperazione di un padre kosovaro

Il fotografo Peter Turnley, statunitense di nascita con cittadinanza francese, rese pubblici i suoi scatti effettuati nei Balcani nel 1999. Una di queste attirò l’interesse mediatico internazionale. La foto ritraeva Mustafa Xaja, intento a domandare a chiunque incrociasse i suoi occhi gonfi di lacrime se avesse visto i suoi due figli. L’uomo al tempo temeva seriamente – e c’era motivo per farlo – che la coppia fosse finita vittima dei soldati jugoslavi nella regione di Mitrovica, nel nord del Kosovo.

Durante la guerra, Mustafa Xaja finì prigioniero per mano delle forze serbe e successivamente costretto ad attraversare il confine verso l’Albania come rifugiato di guerra. Quello fu il frangente esatto in cui l’uomo credette alla morte dei suoi ragazzi, versione raccontata da soldati serbi. Turnley, notando la sua disperazione, lo fotografò mentre teneva le immagini dei suoi bambini accanto al viso. La fotografia fu pubblicata sulla copertina del Newsweek International, portando l’attenzione globale sulla situazione balcanica.

disperazione fotografo Peter Turnley

A seguito del congelamento della guerra (formalmente ancora in corso) con gli accordi di Kumanovo (9 giugno 1999), Turnley lasciò il Kosovo. Vi fece ritorno un paio di anni dopo, recandosi nuovamente a Mitrovica. Nel capoluogo kosovaro settentrionale tentò di rintracciare l’uomo che qualche anno prima era finito sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Gli sforzi ripagarono. Turnley incontrò Mustafa Xaja, ma soprattutto fu lieto di scoprire che la famiglia si era ricongiunta e che tutti stavano bene.

Un lieto fine per una storia drammatica, in cui la disperazione la fece da padrona. Tuttavia sono altrettanto degni d’interesse i risvolti successivi, riguardanti l’interpretazione distorta della fotografia che alcuni attori hanno provato ad affermare e diffondere. Propaganda filo-serba negli ultimi anni ha associato lo scatto agli ingenti danni causati dai bombardamenti NATO in Serbia. Per quanto la questione sia controversa e meritevole di un approfondimento metodologico, una cosa è certa: Mustafa Xaja non fu una vittima delle operazioni NATO nell’ex Jugoslavia.

disperazione

Il diretto interessato ha raccontato la reale versione dei fatti in un’intervista concessa ad un’emittente televisiva kosovara. Attualmente, egli lavora come tecnico in una scuola elementare a Mitrovica e vive una vita felice con la sua famiglia. I suoi figli sono cresciuti: uno ha 31 anni, l’altro 26. C’è anche un terzo figlio che all’epoca della guerra aveva sei mesi. Mustafa Xaja ha dei nipoti e si considera “il nonno più felice del mondo“.