Fotografia di anonimo, Mare del Nord, primi anni ’20 del Novecento. La foto ritrae in navigazione la Cotopaxi (il cui nome completo è Pacific Steam Navigation Co vessel S.S Cotopaxi), nave costruita nel 1918 dalla Great Lakes Engineering Works per la Clinchfield Navigation Company. L’imbarcazione, o meglio, la scomparsa di tale imbarcazione fu uno dei fatti che alimentò il mito del Triangolo delle Bermude.
La storia della Cotopaxi, dalla scomparsa al ritrovamento
La SS Cotopaxi era una nave merci. Il suo nome così particolare deriva da quello dell’omonimo vulcano andino che si trova in Ecuador. Costruita nel 1918, era lunga 77 metri, larga 13 metri circa e con 2.351 tonnellate di stazza. Il suo motore a vapore poteva farla arrivare fino a una velocità di 9,5 nodi, pari a circa 17,6 km/h.
Una nave merci come tante altre, ma che ebbe un curioso destino. Era il 29 novembre 1925 e la nave partì da Charleston, negli Stati Uniti, per dirigersi a L’Avana, una tratta come un’altra. Nulla faceva presagire cosa sarebbe successo da lì a poco.
L’imbarcazione si trovava sotto il comando del capitano WJ Meyer, aveva un equipaggio di 32 marinai e trasportava un carico di carbone. Mentre si trovava in viaggio, ecco che il dicembre la lave mandò un messaggio radio di soccorso: stavano imbarcando acqua dopo essersi imbattuti in una tempesta tropicale.
Quello fu l’ultimo messaggio e l’ultima traccia della presenza della Cotopaxi: di lei non si seppe più nulla, tanto che il 31 dicembre 1925 la nave fu dichiarata ufficialmente dispersa.
Questo almeno fino al 2020, quando Michael C. Barnette, fotografo e sommozzatore, con la collaborazione dello storico inglese Guy Walters, ha annunciato al mondo di aver risolto il mistero della scomparsa della nave. Infatti i due avevano dichiarato di aver trovato il relitto dell’imbarcazione sul fondale marino, raccontando poi il tutto nella serie di documentari Shipwreck Secrets.
Ma la vera curiosità dietro alla scomparsa di questa nave sta nel fatto che, anche se all’inizio la vicenda non è che suscitò chissà quale scalpore, ecco che piano piano si aggiunse alla leggenda del Triangolo delle Bermude, andandola ulteriormente ad alimentare. La nave, infatti, è ascritta fra le imbarcazioni e gli aerei teoricamente scomparsi in quella zona.
A dare maggiore diffusione alla storia, però ci pensò Steven Spielberg: nel 1977, infatti, parò della storia della nave nel film Incontri ravvicinati del terzo tipo, sostenendo, cinematograficamente parlando, si intende, che la nave si trovasse nel deserto del Gobi, portata lì da alieni.