Fotografia di Galen Rowell, Parco nazionale di Yosemite, California, febbraio 1973. La cascata Horsetail (letteralmente cascata Coda di cavallo) si colora di rosso grazie ad un raro gioco di luci. Da qui l’altro nome per cui è nota: la cascata di fuoco. Il primo scatto a rendere famoso il fenomeno, fino ad allora di caratura pressoché marginale, fu quello del fotografo nonché scalatore Galen Rowell. È merito suo se ancora oggi il salto d’acqua rappresenta probabilmente la prima attrazione naturale, per numero di visitatori, all’interno del parco nazionale californiano.
La fotografia di Galen Rowell fu la prima a rendere la cascata di fuoco nota al grande pubblico. Eppure non fu la prima in assoluto ad essere scattata. Probabilmente il riconoscimento spetta ad Ansel Adams, che immortalò – seppur nel tradizionale bianco e nero – il fenomeno naturale già nel 1959.
La cascata sgorga sul lato orientale de El Capitan, la formazione rocciosa che sovrasta l’area circostante, e copre un dislivello di circa 630 metri. Si tratta però di una cascata “effimera” o “stagionale”, perché alimentata da un ruscello secco per la maggior parte dell’anno. Questo rinvigorisce tra il tardo inverno e l’esordio della primavera, per via dello scioglimento della neve.
Tuttavia la caratteristica più celebre del salto è un fenomeno fin qui solamente accennato. Se le giuste condizioni lo permettono (devono coincidere diversi fattori climatici e naturali, come il posizionamento del sole al tramonto, la quantità di neve, la temperatura esterna idonea, ecc.) tra il 17 e il 19 febbraio di ogni anno la luce del sole al tramonto riflette sull’acqua della cascata, facendola apparire come una colata lavica.
A dire il vero dal 1872 e per quasi un secolo, fino al 1968, i responsabili del parco hanno emulato il fenomeno (ogniqualvolta il medesimo non si fosse verificato spontaneamente) gettando carboni ardenti dalla cima del Glacier Point verso la valle sottostante.
Tornando allo scatto di Rowell, risulta curiosa persino la dinamica in cui venne realizzato. In quel 1973 il fotografo stava guidando a tutta velocità lungo la Yosemite Valley. Consapevole del fatto che le condizioni preliminari ci fossero tutte per il tanto atteso avvenimento, Rowell cercò il punto più adatto per scattare la fotografia perfetta. Allora il limite di velocità su strada non esisteva. Incurante degli avvertimenti dei vari ranger del parco, il fotografo giunse a destinazione giusto in tempo per una fotografia destinata a fare la storia dello Yosemite National Park.