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Foto del giorno: il Lusitania a New York prima dell’affondamento

Fotografia del MaritimeQuest, New York, 13 settembre 1907. Questa è una foto del Lusitania nel porto di New York: qualche anno dopo questo scatto, nel 1915, fu affondato dal sommergibile tedesco U-20 causando innumerevoli morti.

L’affondamento del Lusitania

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Crediti foto: @MaritimeQuest, Public domain, via Wikimedia Commons

Il Lusitania era un transatlantico britannico di proprietà della Cunard Line. Costruito nei cantieri navali della John Brown in Scozia, il varo avvenne nel 1906. Era il gemello della RMS Mauretania.

Lungo 239,8 metri, largo 26,6 metri e dal peso di 31.550 tonnellate, in origine voleva essere il transatlantico più grande di sempre. Solo che lo fu per breve tempo: tre mesi dopo il gemello Mauretania lo superò, mentre nel 1911 l’Olympic, il gemello del Titanic, li superò entrambi.

Il Lusitania, però, divenne tristemente famoso a causa del suo affondamento. Varato nel 1906, ecco che nel 1913 Winston Churchill mise in atto le clausole con cui la Cunard aveva accettato tempo prima di mettere le sue navi a disposizione della Marina Militare britannica. Così ecco che sul Lusitania installarono dei cannoni.

Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, la Germania mise in atto una strategia di distruzione sottomarina indiscriminata di tutte le navi che avessero incrociato i suoi sommergibili. Questo serviva per isolare le isole britanniche.

Per evitare di indispettire gli Stati Uniti che, al momento, erano neutrali, ecco che l’ambasciata tedesca fece pubblicare un avviso sulla stampa statunitense in modo da consigliare agli americani di evitare di imbarcarsi verso il Regno Unito.

lusitania

Tuttavia, nonostante, l’avvertimento circa un migliaio di americani decisero comunque di imbarcarsi a New York sul Lusitania il 1 maggio 1915, destinazione la Gran Bretagna. In teoria il transatlantico, una volta arrivato in prossimità delle coste irlandesi, avrebbe dovuto essere scortato da alcuni incrociatori “E”. Peccato che:

  • l’incrociatore presente era uno solo, lo Juno
  • il Juno, per ordine di Churchill, dovette abbandonare la sua missione di scorta e rientrare alla base
  • il Lusitania, in quel momento, navigava ancora nell’Oceano Atlantico e nessuno lo avvisò che la scorta non ci sarebbe stata

Nel frattempo che la scorta lasciava il Lusitania al suo destino, in zona era attivo il sottomarino tedesco U-20. Il 7 maggio 1915 il Lusitania oltrepassò il locco tedesco. Il comandante William Thomas Turner, ancora convinto di essere scortato dagli incrociatori inglesi, arrivato in prossimità dell’Irlanda decise di ridurre la velocità a causa della nebbia.

Ma intorno alle ore 14.10 la rotta del Lusitania incrociò quella dell’U-20. Quest’ultimo non si fece scrupoli e lanciò un siluro contro il transatlantico. Le cronache raccontano che, dopo aver lanciato il siluro, il comandante Schwieger passò il periscopio al pilota. Costernato costui avrebbe esclamato “Dio santo, ma quello è il Lusitania!”. Il che vuol dire che il sottomarino sparò il siluro prima di appurare quale fosse il bersaglio.

Il siluro non causò danni alle caldaie, le quali rimasero intatte. Ma crearono un danno tale allo scafo che la nave iniziò ad allagarsi. Questo anche perché la nave, nel frattempo, aveva continuato ad andare avanti, imbarcando ulteriormente acqua.

Il capitano Turner provò a ordinare l’indietro tutta, ma questo sovraccaricò le turbine, il che danneggiò un condensatore sul ponte e interruppe il circuito elettrico. La nave, intanto, continuava a viaggiare, inclinandosi sempre di più e sbandando. Dal lato sinistro era ormai impossibile calare in mare le scialuppe (due si ruppero contro lo scafo causando la morte dei passeggeri).

La maggior parte delle scialuppe del lato di sinistra o fu distrutta o si capovolse, causando così la morte dei passeggeri. Un po’ meglio andò con le scialuppe di destra, ma anche qui solo alcune riuscirono a essere calate in mare.

oceano atlantico

Passati solo 18 minuti dal siluramento, il Lusitania alzava la poppa in cielo e si inabissava del tutto. Il risucchio trascinò in fondo all’oceano anche alcune delle ceste in cui l’equipaggio aveva cercato di mettere in salvo dei bambini. La maggior parte di loro perirono. Solamente 6 delle 48 scialuppe di cui era dotata la nave riuscirono a raggiungere Queenstown.

Intanto, a seguito dell’SOS lanciato dai marconisti alle 14.15, l’ammiraglio Cocke ordinò proprio alla Juno di andare a portare soccorso al Lusitania. Ma subito dopo il braccio destro di Churchill, Fisher e l’ammiraglio Oliver, di nuovo ordinarono alla Juno di tornare in porto, per paura che gli U-boot fossero ancora in zona.

Furono 1.201 le vittime in totale: 1.198 fra membri dell’equipaggio e passeggeri (123 erano americani) e tre tedeschi inviati sul Lusitania per fotografare eventuali materiali sospetti. E imprigionati praticamente subito perché si fecero scoprire immediatamente.