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Foto del giorno: il Concorde come non lo si è mai visto

Foto del giorno: il Concorde come non lo si è mai visto

Fotografia di Adrian Meredith, da qualche parte sopra l’Atlantico, 21 aprile 1985. Questa è l’unica fotografia esistente ad aver immortalato l’Aérospatiale-BAC Concorde, noto semplicemente come Concorde, in volo a velocità Mach 2, ovvero 2.172 km/h, ergo due volte la velocità del suono. Dietro l’eccezionale scatto si cela una storia altrettanto significativa ed affascinante.

Foto del giorno: il Concorde come non lo si è mai visto

Non è esattamente un gioco da ragazzi catturare in fotografia un velivolo che si sposta ad una velocità doppia rispetto a quella del suono. Infatti lo scatto di cui voglio rendervi partecipi nasce da una pianificazione meticolosa, dall’utilizzo di un altro aereo performante e dalla passione (un pelino sregolata, eh…) di un uomo. Quest’ultimo già ve l’ho presentato, si chiama Adrian Meredith.

È il 1985 e Meredith di mestiere fa il fotografo aeronautico. Un chiodo fisso lo tartassa da tanti anni ormai, almeno da sedici. Invero sono sedici gli anni che separano il primo volo del Concorde (1969) al primo scatto effettuato mentre viaggia a Mach 2 (1985). Sedici lunghi anni in cui il fotografo si interroga su una questione nello specifico: sono note al grande pubblico fotografie del super aereo in volo, filmati di pregevole fattura in cui grandi personaggi dell’epoca salgono a bordo per compiere delle traversate fulminee, eppure nessuno ha mai osato “catturare” quell’istante sfuggente, perché veloce, troppo veloce.

Concorde primo volo 1969

Il cruccio lo assilla e Meredith decide di porre una pezza al problema. Sarà proprio lui a compiere l’impresa, con il supporto di un caccia Tornado della Royal Air Force (RAF), uno dei pochissimi mezzi in grado di eguagliare quella agilità aerea. Per rendere il Tornado idoneo al lavoro, i meccanici hanno spogliato il velivolo di tutti gli equipaggiamenti superflui.

Finalmente il 21 aprile 1985 il pilota britannico Bob Tuxford spiccò il volo con Adrian Meredith nella cabina di pilotaggio posteriore. Come sottolineato nelle prime battute, fu complicatissimo mantenere una stabilità dell’aereo tale da permettere al fotografo di eseguire lo scatto tanto atteso. Falliti i primi tentativi, si chiese al Concorde di scendere alla velocità di crociera (2.160 km/h – Mach 1,8) così da semplificare le operazioni. Alla fine Meredith ottenne la fotografia desiderata e i due aerei poterono atterrare nell’aeroporto JFK di New York.

Concorde

In conclusione mi lascio andare nella seguente considerazione, comune a tanti altri osservatori. La fotografia del Concorde che viaggia al doppio della velocità del suono è di per sé iconica, poiché riassume la manifestazione concreta del progresso tecnologico umano. I futuristi sarebbero impazziti per uno scatto del genere!