Fotografia di Slava “Sal” Veder, Base Aerea di Travis, 17 marzo 1973. L’esplosione di gioia di una figlia che riabbraccia il padre. L’emozione di rivedere casa dopo 5 anni di prigionia. La bellezza di una guerra che finisce e la letizia di tornare a vivere serenamente. Tutto questo si trova nel “Burst of joy“, titolo che prende lo scatto di oggi.
Ma chi sono i protagonisti della foto? Cosa accadde nello specifico? Il focus va, senza ombra di dubbio, sull’uomo di spalle, in divisa militare, il quale corre verso le persone che lo acclamano. Si tratta di Robert L. Stirm, un tenente colonnello dell’aereonautica militare statunitense. Il 27 ottobre del 1967, mentre sorvolava i cieli della capitale del Vietnam del nord, Hanoi, il suo aereo fu abbattuto.
Era un F-105 da bombardamento e la missione prevedeva proprio di bombardare la capitale. Da allora, fino al 14 marzo 1973, per 6 lunghi anni circa, Stirm rimase in diversi campi di prigionia vietnamiti, tra cui il negativamente famigerato Hanoi Hilton. Oltre a 281 giorni di isolamento, sopportò fame, torture e privazioni di ogni tipo.
Ma se Stirm divenne eroe nazionale, il fulcro della fotografia – vincitrice del Premio Pulitzer l’anno seguente, nel 1974 – è la figlia del colonnello. Lorrie Stirm ha appena 15 anni, un’età già complessa di per sé. Non appena vede suo padre, dopo quasi 6 interminabili anni, non può che correre verso di lui. La “Burst”, l’esplosione di gioia, è di sicuro sua.
Esemplificative di questo stato emozionale sono le parole pronunciate in seguito dalla stessa Lorrie. “Volevo solo andare incontro a papà il più velocemente possibile, non sapevamo se sarebbe mai tornato a casa … In quel momento tutte le nostre preghiere erano esaudite, tutti i nostri desideri si avverarono“. Parole dal profondo del cuore di una figlia.
La fotografia divenne inoltre il simbolo della fine della guerra in Vietnam. Il più grande conflitto per l’America dopo la partecipazione alla Seconda Guerra mondiale. L’opinione pubblica americana partecipò molto alle vicende di tale guerra e la sua fine non poteva che generare gioia e letizia anche nella maggior parte del popolo. Godiamoci allora ancora un po’ questo splendido scatto di Slava “Sal” Veder.