Fotografia di anonimo, Inghilterra, 1940. In un contesto evidentemente bellico si vedono delle infermiere che testano delle maschere antigas su dei bambini appena nati, totalmente avvolti nelle tute in questione. Non c’è innocenza né bellezza in questi neonati, almeno non si vede. L’unica priorità è quella di farli sopravvivere, e queste maschere rientrano nei tentativi compiuti a tale proposito.
Il 1940 non è infatti un anno casuale, anzi è proprio l’anno in cui gli scontri aerei fra la Royal Air Force e la Luftwaffe iniziano e sono molto acuti. Nel settembre di quell’anno la RAF vinceva la battaglia aerea per la supremazia sui cieli inglesi, detta Battaglia d’Inghilterra, ma i tedeschi non si arrendevano. Al contrario la Luftflotten, ovvero la flotta aerea tedesca, iniziò un attacco di massa su Londra.
Lo scopo di questo piano era quello di coinvolgere ancora la RAF, nonostante la netta vittoria, in una guerra di annientamento, e allontanarla da altri possibili obbiettivi. Nel mentre infatti i tedeschi preparavano l’Operazione Barbarossa, ovvero quella di invasione dell’Unione Sovietica. Cercarono così di distruggere l’economia e la produzione bellica inglese, in modo da avere un avversario in meno e concentrarsi sul fronte orientale.
Ma ben 8 mesi di bombardamenti non bastarono. La resistenza inglese fu incredibile, tutti risposero presente a quel celebre appello di Winston Churchill in cui diceva che niente altro aveva da offrire alla nazione, se non “lacrime, sudore e sangue“. Chiaramente in questo processo furono coinvolti anche i bambini, e la foto di oggi lo rappresenta alla perfezione.
Torniamo anche noi, per un attimo, a volare sui cieli britannici e notiamo come l’aeronautica inglese funzionava alla perfezione, con una difesa impeccabile. Ciò indusse la Luftwaffe ad attaccare di notte, per cercare di scampare alla RAF. Ad ottobre del 1940 iniziava così il blitz sui territori inglesi. Il bersaglio non era più solo su Londra ma su molti altri centri industriali, dove persero la vita circa 40.000 civili.
Chiaramente negli ospedali si reagiva come si poteva e, il miglior modo di contrastare la morte, si sa, è la vita. Così si cercò in ogni modo di proteggere i neonati, anche con queste maschere antigas che li facevano sembrare piccoli sommozzatori e che li coprivano interamente. Anche loro però divengono un valido simbolo dell’eroica resistenza inglese, nella loro innocenza avvolta in queste spesse protezioni.